La Regione Sardegna ha avviato una nuova procedura per l’erogazione di indennizzi – 7,30 euro a capo, per compensare i maggiori costi di mangimi, concimi, gasolio ed energia elettrica – ma lo ha fatto compiendo un errore madornale.
A denunciarlo con un comunicato stampa, venerdì scorso 2 settembre, è stato il Centro Studi Agricoli presieduto da Tore Piana: “A leggere bene le note applicative del bando, balza da subito evidente una grossa ingiustizia, che va a escludere totalmente tutti i giovani di età sino a 40 anni, che si sono insediati il 1° gennaio 2022 nell’azienda di famiglia attuando il ricambio generazionale, che tanto viene sbandierato da tutti”.
Ad essere contestati sono il decreto regionale n.2018 DEC A 39 del 23.06.2022, la rettifica dell’Agenzia Laore Sardegna della determinazione n. 602/2022 e l’integrazione del bando per la concessione di aiuti a favore del comparto ovicaprino, che – nell’attuale formulazione – riconoscono il contributo unicamente a chi deteneva il bestiame alla data del 31 dicembre 2021 conducendolo “in continuità” alla data della presentazione della domanda.
Così facendo, spiega il Csa, “vengono esclusi ben 700 giovani, che hanno aperto partita Iva il 1° gennaio 2022 e che con coraggio, si stanno impegnando con tanti sacrifici e duro lavoro a condurre in continuità l’azienda di allevamento di pecore o capre dei propri genitori e di parenti”. “In quasi il 90% dei casi”, prosegue il Csa, si tratta di “società semplici agricole, in cui il genitore è ancora presente come socio lavoratore dell’azienda e del figlio o del parente, per permettere di trasmettere l’esperienza al giovane appena insediato”.
“Sicuramente deve esserci un errore nella trascrizione del bando”, ha commentato Piana: “da una parte la futura e attuale Pac e lo stesso Psr Sardegna vanno a incentivare l’insediamento dei giovani in agricoltura – con agevolazioni di vario tipo – e nel contempo la stessa amministrazione regionale con l’altra mano decide di escludere proprio quei giovani, che con tanto coraggio decidono di restare in campagna, rinunciando a una vita agiata o di abbandonare l’allevamento e la conduzione dei terreni”.
“Ad esempio”, continua il presidente del Centro Studi Agricoli, “viene preso il pari bando del Ministero delle Politiche Agricole, che con Decreto n. 22°04402 del 8 Luglio 2022 per le stesse motivazioni destina circa 3 euro a capo di ovini o caprini e dove le regole sono diverse ed includono tutte le aziende che dimostrano di condurre e allevare ovicaprini dal 1° aprile al 31 maggio 2022”.
“Bisogna premiare questi giovani in tutti i modi”, insiste Piana, “perché i giovani sono il futuro della nostra agricoltura e dell’allevamento in Sardegna; l’unica diga concreta contro lo spopolamento delle zone interne dell’isola”.
“Oggi stesso, conclude Piana, “invieremo come Centro Studi Agricoli una forte protesta ed una precisa richiesta all’assessore regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia e al Presidente della Regione Solinas, affinché apportino la modifica al bando per permettere ai 700 giovani allevatori di poter usufruire degli aiuti previsti dal bando, premiando della loro coraggiosa scelta e impegno lavorativo”.
Per chi non abbia ancora presentato domanda, il termine ultimo per farlo è fissato per le ore 14:00 di lunedì 26 settembre prossimo.
5 settembre 2022