Nella sua ben dimostrata drammaticità, la vertenza sugli allevamenti bufalini casertani flagellati dalla brucellosi mette in luce – a chi ancora non se ne fosse accorto – la pochezza di una classe politica – quella campana, ma a guardar bene anche una parte di quella nazionale – che oltre a non rappresentare i propri cittadini, calpesta i loro diritti, turandosi le orecchie alle reiterate richieste d’aiuto e voltando le spalle ad un intero comparto, che sta subendo danni insostenibili, anche e proprio per le scelte che la politica ha compiuto e compie.
Giorno dopo giorno, la popolazione di una vasta area della Terra di Lavoro è falcidiata da un piano sanitario fallimentare (quello contro la brc e tbc bufaline), che sta arrecando unicamente perdite agli allevatori, alle loro famiglie e all’indotto, senza restituire i necessari e doverosi aiuti (a fronte degli ingenti abbattimenti di animali, i risarcimenti sono esigui e giungono tardivamente).
La cronaca di queste ultime giornate ci ha consegnato una settimana densa di attività, partecipazione e impegno – quella appena trascorsa – che dopo essersi caricata di aspettative per la ventilata disponibilità del presidente De Luca ad accogliere la richiesta di un incontro con il comitato degli allevatori e con le parti sociali che lo rappresentano, si è poi sgonfiata in un tavolo di concertazione a cui – sabato scorso, 17 settembre – solo i sindaci dell’area cluster (Cancello e Arnone, Carinola, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria La Fossa) sono stati ammessi.
“La montagna di bugie”, commenta il portavoce degli allevatori Gianni Fabbris, “con cui viene venduta la strategia della Regione Campania sta rendendo ormai impossibile non prendere atto della realtà persino ai più distratti”. “Ora è chiaro a tutti che l’annuncio fatto da ambienti vicini al Presidente De Luca dell’incontro di oggi con il Coordinamento degli allevatori a Santa Lucia, è stato utilizzato da De Luca nel tentativo smaccato di evitare la manifestazione degli allevatori che da tempo chiedono l’apertura di un tavolo con la Regione e scongiurare che avvenisse l’incontro fra una delegazione di allevatori e sindaci e il Prefetto di Caserta”.
In altre parole la strategia di De Luca – far circolare la voce di un incontro con gli allevatori per poi limitarlo ai soli sindaci – sarebbe quella di chi, in prossimità delle elezioni politiche, cerca di prendere tempo e di non esporsi.
Venendo all’incontro con i primi cittadini, il presidente della Regione Campania vi ha partecipato in sostanza unicamente per dire che nulla cambierà, che il piano è e rimarrà quello (fallimentare) vigente e che l’unico interlocutore con cui dialogare è e rimane il Commissario Generale Cortellessa, voluto da De Luca stesso e insediatosi il 30 maggio scorso, principalmente per alzare un muro tra i danneggiati e i vertici di Palazzo Santa Lucia.
Nella riunione, spiega Fabbris, “De Luca ha sottolineato che sono previste misure marginali e che la Regione “garantisce” tempi più celeri per i quattro soldi di parziale indennizzo che sono comunque un diritto e non certo una concessione”. “Tutto pur di evitare il nodo”, continua il portavoce degli allevatori: “il problema non è in quanto tempo arrivano gli indennizzi per gli animali ammazzati ingiustamente ma, al contrario, è quello di evitare la mattanza inutile, attuando prassi che evitino la strage e la chiusura delle imprese”.
In poche parole la necessità e quella di cambiare strategia, in modo che i problemi vengano risolti, non certo di mettere due soldi in mano agli allevatori pur di farli tacere, ovvero morire, con le loro aziende e un’economia che era – la loro – una volta fiorente, sino a pochi anni or sono fiore all’occhiello di un vastissimo territorio.
Ancora una volta quindi la Regione ha riproposto ai sindaci la sua minestra riscaldata, provando ad “arruolarli” sotto il comando di un generale che di fatto non ha poteri decisionali. Quello a cui assistiamo con sconcerto, spiega Fabbris, “è solo l’ultimo capitolo di una farsa che dura da mesi e che, dietro le maschere dei teatranti, ci dice che in realtà questo gruppo di governanti non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi o, più probabilmente, non può”.
“Quali interessi”, incalza il portavoce degli allevatori, “ci sono dietro? Chi sta tenendo sotto ricatto le istituzioni regionali? Quali interessi non possono essere toccati? Soprattutto: perché il Presidente ha paura di sedersi al tavolo degli allevatori per confrontarsi con le loro proposte ascoltando le loro ragioni? E come mai chi ha fallito nei risultati del piano è ancora li a tenere le fila?”.
19 settembre 2022
Per approfondire:
Comunicato stampa n. 324 – Regione, incontro con i sondaci su piano eradicazione brucellosi (Regione Campania, 17.09.22)
Congresso mondiale brucellosi, l’appello di Caputo alla comunità scientifica internazionale” (Canale 58, 17.09.22)
Allevatori, un altro passo verso De Luca: le richieste in una lettera (Edizione Caserta, 15.09.22)
Fabbris a Crc News appello a De Luca: “Incontriamoci, sciogliamo i nodi della incomprensione” (Radio Crc, 15.09.22)
Brucellosi, Caserta cinta d’assedio dai trattori degli allevatori bufalini: stop abbattimenti. Il prefetto li riceve (Corriere del Mezzogiorno, 14.09.22)
Fiaccolata e polemiche. Gli allevatori a Caserta attaccano anche i vertici del Consorzio Mozzarella Dop (Caserta News, 14.09.22)
Brucellosi, i “contoterzisti” si fermano. Allevatori verso Caserta (Ansa, 13.09.22)