Sono mesi che gli allevatori di bufale del casertano lo dicono, ad ogni occasione che gli si presenti: il nuovo piano anti brucellosi della Regione Campania non funziona, come non ha funzionato il vecchio. Ed ecco che a pochi giorni dalla seduta straordinaria del Consiglio Regionale sull’eradicazione della brucellosi dai loro allevamenti, fissata per il primo lunedì di novembre, giunge la notizia di un allargamento del focolaio.
Il territorio interessato dal fenomeno passa così da quattro Comuni (Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria la Fossa, con almeno il 50% delle aziende con focolai attivi negli ultimi due anni) a sette, a seguito dell’inserimento nell’area cluster di Carinola, Francolise e Sparanise, da parte della Direzione Veterinaria dell’Assessorato alla Sanità regionale. L’epidemia si è diffusa quindi verso nord-ovest, facendo registrare un incremento territoriale del 59,5%, da 200mila a 319mila chilometri quadrati.
A prendere immediata posizione su questa ennesima criticità e sulle responsabilità manifeste dell’amministrazione regionale sono stati ancora una volta Altragricoltura, che mercoledì scorso, 26 ottobre, ha prontamente tenuto una conferenza stampa sul tema, in collaborazione con l’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare e con il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino.
Nel corso della conferenza, tenutasi presso il Centro Don Milani di Casal di Principe, il presidente onorario di Altragricoltura, Gianni Fabbris, si è pronunciato sottolineando che «serve la dichiarazione di stato di crisi, e va nominato un commissario ad acta non tanto per attuare il piano anti brucellosi, ma per cambiarlo».
«Stiamo denunciando», ha proseguito Fabbris, «il fallimento totale di quanto sin qui fatto dall’amministrazione regionale: mentre loro continuano a giocare facendo gli sceriffi, alzando muri e abbattendo capi, i Comuni inclusi nell’area cluster sono passati da quattro a sette, e i focolai stanno aumentando. Chiediamo al Consiglio Regionale di intervenire con urgenza, visto che gli abbattimenti continuano, e continuano a fallire».
Nel frattempo, la comunità degli allevatori di bufale del casertano ha deciso di non lasciare nulla di intentato, così che il 7 dicembre la vertenza verrà esposta presso il Parlamento Europeo, con una conferenza a cui parteciperanno circa cinquanta allevatori. Due gli obiettivi dichiarati: quello di denunciare in sede comunitaria la situazione in cui il comparto versa e quello di attendere la nomina dei nuovi presidenti delle commissioni parlamentari e dei sottosegretari, per pianificare i futuri incontri.
31 ottobre 2022