Per quanto venga da molti considerato – a torto – marginale, il settore ovicaprino riveste un ruolo strategico per l’economia zootecnica italiana. L’intera filiera vale infatti poco meno di un miliardo di euro annui, tra produzione di latte, carni e derivati, con un totale di 135mila allevamenti e 7,4 milioni di capi.
Considerazioni queste che hanno convinto gli organizzatori delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona (1-3 dicembre prossimi) a dedicare al settore uno spazio importante all’interno della manifestazione, storicamente legata al mondo del l’allevamento bovino, suino e avicolo.
«Riconoscendo il valore del settore ovicaprino e con l’intenzione di sostenerlo», ha sottolineato il presidente di CremonaFiere Roberto Biloni, «quest’anno abbiamo deciso di introdurre il tema dell’ovinicoltura con gli Stati Generali del comparto italiano, all’interno delle Fiere Zootecniche Internazionali». Tra l’altro, ha proseguito, «ritenevamo importante completare l’offerta della fiera zootecnica, per questo abbiamo inserito il settore ovino e stiamo costruendo le basi per un importante lavoro di promozione della filiera, a partire dall’incontro del prossimo 2 dicembre».
«Purtroppo anche il settore ovicaprino sta vivendo una difficile congiuntura a causa dell’aumento dei costi di produzione e delle quotazioni insoddisfacenti – spiega Angela Saba – che, sebbene in aumento, non consentono di coprire i maggiori costi, soprattutto a causa dei rincari per mangimistica ed energia. Una manifestazione come la Fiera di Cremona rappresenta il luogo ideale per meglio far conoscere il valore di questo settore in aree dove ad oggi ancora rimane poco sviluppato e per promuovere scambi di conoscenza e partenariati che possono rafforzare il comparto”.
Le parole di Nunzio Marcelli
Ma non solo: secondo Nunzio Marcelli, presidente del Consorzio di Tutela Agnello del Centro Italia Igp, e componente della Rete Appia, «questo convegno spero serva a chiarire le difficoltà in cui il settore pastorale è stato confinato: da una parte il mercato della Gdo, che ci ha portato ad essere la ruota di scorta delle importazioni dall’estero (si pensi alla carne di agnello dell’Est Europa nei banchi dei supermercati, ndr), dall’altro un piano strategico nazionale, che ci penalizza notevolmente, avendo rafforzato il settore bovino – anch’esso in difficoltà, certo – senza che venissero considerati minimamente gli effetti benefici che il sistema di allevamento pastorale estensivo comporta per l’ambiente».
Europa, Italia, regioni a confronto
L’Italia ha un ruolo determinante nella produzione ovicaprina a livello europeo: il nostro Paese è al primo posto per la produzione di formaggi a base di latte di pecora, al terzo per la produzione di latte ovino dietro Grecia e Spagna e al settimo posto per la produzione di carni ovicaprine.
A livello nazionale, la metà dei capi allevati oggi sono in Sardegna e lì si concentra quasi la metà del valore della produzione di carne e latte; il resto del patrimonio ovicaprino e della relativa produzione è localizzato tra Sicilia, Toscana e Lazio ed in misura minore Calabria, Basilicata e nel resto d’Italia.
I partecipanti
Agli Stati Generali dell’ovinicoltura italiana prenderanno parte Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura; Riccardo Crotti, Presidente della Libera di Cremona; Angela Saba, Presidente della Fnp Allevamenti Ovicaprini; Gianni Maoddi, Presidente Consorzio di Tutela del Pecorino Romano Dop; Carlo Santarelli, Presidente del Consorzio Pecorino Toscano Dop; Marcello Mele, Università di Pisa, Dipartimento Alimentazione Agricoltura e Ambiente; Antonfrancesco Vivarelli Colonna, Sindaco di Grosseto; Gennaro Giliberti, dirigente Agricoltura della Regione Toscana; gli imprenditori Tiziano Iulianella, in rappresentanza anche del Consorzio di Tutela dell’Agnello del Centro Italia, e Dino Cartoni. Moderatore: Vincenzo Lenucci, agronomo, responsabile dell’Area Economica e del Centro Studi di Confagricoltura.
Quando e dove
Cosa: Stati Generali dell’Ovinicoltura italiana
Quando: venerdì 2 dicembre alle 16:30
Dove: Fiera di Cremona, Sala Amati
28 novembre 2022