Lupo: la risoluzione pro-allevatori passa a larga maggioranza al Parlamento Europeo

Lupo
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Il Parlamento Europeo ha finalmente approvato (con 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astensioni), giovedì scorso, 24 novembre, una risoluzione che propone l’adozione di nuove misure per la protezione degli animali da allevamento e per la difesa dagli attacchi dei grandi carnivori.

Nel mirino c’è ovviamente il lupo, che da alcuni anni sta falcidiando gli allevamenti di montagna e non solo, con una escalation delle predazioni che parla chiaro: la popolazione lupina è in forte crescita, checché ne dicano dati ufficiali che – di fronte alla carneficina – appaiono sempre meno credibili e verosimili.

Ad esprimersi in merito, tra gli altri, è stato l’eurodeputato Herbert Dorfmann, portavoce del gruppo Ppe nella commissione Agricoltura del Parlamento, che – assieme all’eurodeputato Alexander Bernhuber, responsabile del dossier nella commissione Ambiente – ha richiesto una modifica dello stato di protezione dei lupi, “sulla base della necessaria rivalutazione scientifica delle loro popolazioni”. 

«Nella sola Francia», ha sottolineato Dorfmann, «oltre 10mila pecore vengono uccise dai lupi ogni anno. In Germania, le popolazioni di questi grandi predatori crescono del 36% ogni anno. E 6mila orsi vagano nelle montagne rumene».

«Le crescenti popolazioni di grandi predatori», prosegue Dorfmann, «stanno minacciando il modo tradizionale di allevare in diversi Paesi europei, non solo nelle regioni montuose dove la pastorizia è una parte importante dell’agricoltura. Hanno anche un effetto più ampio sulle comunità rurali e sul turismo».

Le attuali misure per proteggere il bestiame e le mandrie, come le recinzioni e l’adozione di cani, troppo spesso non adatti alla bisogna, sono palesemente insufficienti per tutelare gli allevatori. “Di fronte a queste palesi evidenze”, hanno sottolineato i deputati, “s’impone la necessità di un cambiamento dello stato di protezione dei lupi, in conformità con la direttiva Habitat”.

La strategia di gestione del lupo dev’essere rivista

La maggioranza dei parlamentari europei invita quindi le istituzioni comunitarie a ripensare la strategia Ue in materia di gestione del lupo. “Per fare ciò, è necessario dimostrare che il lupo non è più a rischio di estinzione. Le cose sono in effetti così, grazie alle misure di protezione della specie adottate negli ultimi decenni”, ha commentato Dorfmann. E una delle richieste dei deputati europei riguarda proprio la necessità di ricalcolare la popolazione dei lupi e la sua distribuzione, basandosi su un monitoraggio transfrontaliero che permetta di valutare se davvero la specie è ancora a rischio o verosimilmente no, come il crescente numero di predazioni farebbe credere.

I parlamentari domandano inoltre di tutelare la situazione specifica delle aree montane. “In montagna, i sistemi tradizionali di pascolo e alpeggio sono particolarmente vulnerabili agli attacchi dei grandi carnivori”, spiega Dorfmann. Di fronte a queste peculiarità, si chiede all’Ue di adottare le opportune deroghe, consentendo “la rimozione dei capi pericolosi”.

In definitiva si chiede di autorizzare la caccia in determinate condizioni, sottolineando che “le rimozioni non devono più essere un tabù” essendo “sensate e necessarie”.

Novità anche per i risarcimenti e i finanziamenti

Inoltre, tra le misure di aiuto richieste, meritano di essere evidenziate nuove possibilità di finanziamento che sono state definite “adeguate e a lungo termine” per la prevenzione contro gli attacchi agli animali da reddito, nonché un’adeguamento dei risarcimenti laddove essi avvengano a dispetto delle protezioni adottate.

Inoltre, precisa la risoluzione, “i risarcimenti dovranno provenire non dai fondi agricoli, andando a prelevare delle risorse spettanti agli agricoltori, ma dalla fiscalità generale. A pagare, in sostanza, dovrà essere, com’è giusto che sia, la collettività nella sua accezione più ampia, essendo una larga parte dell’opinione pubblica favorevole alla “convivenza” tra uomini e lupi.

28 novembre 2022