
La gestione della fauna selvatica passerà dal Ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf). Il passaggio, contenuto nel decreto legge 173/22 recante “disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri”, è stato approvato martedì scorso, 13 dicembre, nella seduta dell’VIII Commissione del Senato (Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica).
Nel motivare il parere favorevole al trasferimento delle competenze tra i due ministeri, la suddetta Commissione ha ritenuto corretto attribuire al Masaf tutte le funzioni statali in materia di fauna selvatica, “in modo che”, spiega la comunicazione dell’organo collegiale, “tali funzioni possano essere esercitate in maniera efficace e coerente con quelle relative ad un’adeguata gestione degli equilibri ecologici tra specie selvatiche, agricoltura e ambiente e dell’attività venatoria”.
Il nuovo assetto, secondo quanto riportato dall’Ansa, potrebbe prevedere la possibilità di “abbattimenti di fauna selvatica” anche per “motivi di sicurezza stradale” persino nelle zone vietate alla caccia, nelle aree protette e in quelle urbane. Il testo prevede inoltre che, “se superano le analisi igienico sanitarie”, gli animali abbattuti “possono anche essere destinati al consumo alimentare”.
Il passaggio di tali competenze al ministero agricolo crea finalmente le premesse per dare il giusto peso ai diritti degli allevatori rispetto al crescente fenomeno delle predazioni da parte dei lupi (e degli ibridi di lupo) che, in nome di un’ideologia, sta vedendo ridursi oltremodo il presidio dei territori marginali da parte delle aziende agrozootecniche.
12 dicembre 2022