Sono rimbalzate sino a giungere al fondatore del Centro Studi Agricoli Sardegna, Tore Piana, le parole pronunciate a metà gennaio dal presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi, riguardanti il latte utilizzato per la produzione della terza Dop italiana.
Maoddi, intervenuto il 12 gennaio a Macomer ad un convegno sulla genetica e l’incremento produttivo della pecora di razza sarda, organizzato da Agris Sardegna (Agenzia Regionale di Ricerca), aveva espresso la sua contrarietà all’utilizzo del solo latte di pecore di razza sarda per la produzione della Dop da lui presieduta.
Affermazioni che, pronunciate davanti a una platea di oltre centosettanta operatori del settore (ricercatori, funzionari della Regione e di vari Comuni, allevatori e rappresentanti di associazioni agricole) avevamo suscitato qualche contestazione, che pareva però non essere destinata a produrre strascichi.
Venerdì scorso, 3 febbraio, invece, come un fulmine a ciel sereno, Piana è piombato sulla faccenda, con toni virulenti: «Il presidente di un consorzio non può parlare a titolo personale», soprattutto «quando rappresenta la massima carica della 3ª Dop italiana. Il presidente Maoddi deve rappresentare e rispettare la decisione votata dall’assemblea del Consorzio Pecorino Romano Dop nei mesi scorsi, che è quella di utilizzare il solo latte prodotto dalla pecora di razza sarda per produrre il Pecorino Romano Dop, e avviare l’iter per la modifica del disciplinare nel pieno rispetto dei deliberati assembleari».
«In caso contrario», ha proseguito Piana, che da anni si batte per un Pecorino Romano fatto esclusivamente da latte di pecore di razza sarda, «l’unica strada restano le dimissioni, perché così facendo si potrebbe generare confusione anche nei rapporti con le istituzioni (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), che devono ratificare le modifiche al disciplinare».
«Chiedo quindi al Presidente Maoddi», conclude Piana, «di chiarire urgentemente e pubblicamente questa sua posizione per tranquillizzare la forte preoccupazione creatasi nel comparto dell’allevamento ovino sardo”.
6 febbraio 2023