L’Istituto Majorana di Rossano Calabro ha ospitato la settimana scorsa, martedì 14, un interessante seminario sull’uso sostenibile dei sottoprodotti della filiera olivicola (le potature di ulivi ma non solo), per migliorare la salubrità e la qualità dei prodotti bovini podolici calabresi. A organizzare l’evento ci ha pensato il Crea Foreste e Legno di Rende, in collaborazione con la Regione Calabria, il Masaf, le Università della Calabria e del Molise.
«Intuizioni come quelle del progetto Frasca», ha dichiarato il dirigente scolastico del Majorana, Saverio Madera, «che partono dalla tradizione e dai metodi utilizzati in passato in agricoltura, offrono l’occasione a quanti sono deputati alla formazione dei futuri imprenditori per indicare loro quali siano i possibili percorsi verso il Km 0, il biologico, la tutela della sovranità alimentare e l’economia circolare».
Una filiera agroalimentare sostenibile e di qualità
“L’uso sostenibile dei sottoprodotti della filiera olivicola-olearia per migliorare la salubrità e la qualità dei prodotti bovini podolici calabresi – Progetto Frasca” è stato il tema al centro della giornata di lavoro. Oltre a valorizzare i suddetti “scarti” agricoli, il progetto prevede che le acque di vegetazione dei frantoi, ricche di polifenoli, vengano utilizzate anch’esse nell’alimentazione dei bovini podolici calabresi, con valenza di antibiotico naturale, riducendo l’uso di medicinali e farmaci veterinari.
“È, questo, in estrema sintesi”, spiega una nota stampa del Crea, “l’obiettivo che il progetto intende sperimentare monitorando gli effetti sull’apparato gastrointestinale e sul sistema immunitario degli animali”, ma anche “i benefici apportati al consumatore dalla carne di questi bovini”.
Recuperato di recente dall’azienda La Sulla di Paludi (in collaborazione con i partner BioSmurra, Zalapino, Frantoio Converso, Vinciprova, Azienda Bio Zubaio, Anselmi e Cibus), l’utilizzo di queste essenze può rappresentare un’alternativa agli antibiotici di sintesi utilizzati altrove per curare gli animali, ma al tempo stesso è una risposta alla dispersione nell’ambiente dei residui stessi: non una cosa da poco, se si considera il divieto di bruciare frasche e disperdere i liquami di lavorazione dei frantoi nei corsi d’acqua.
A conclusione del seminario, i partecipanti sono stati coinvolti in una degustazione guidata di carne bovina, con la compilazione della scheda sensoriale, a cura dell’Università del Molise e dell’azienda La Sulla.
A curare i seminari divulgativi della mattinata sono intervenuti Innocenzo Mazzalupo, dirigente di ricerca Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), la docente UniCal Rita Mazzalupo e Giuseppe Maiorano professore ordinario dell’UniMol hanno curato i seminari divulgativi.
Nel pomeriggio il programma che si è concentrato sulle attività e sui risultati del progetto, con gli interventi dei relatori della mattina, a cui si è aggiunto il docente responsabile di UniCal Cesare Oliverio Rossi.
22 marzo 2023