Buon avvio per Sportumanza, la rassegna che avvicina mondo pastorale e turismo sostenibile

Ciclisti e vacche
foto Pixabay©

Sportumanza avrà un futuro: la rassegna, che ha preso il via nelle prime quattro giornate di questo mese, sembrerebbe essere partita con il piede giusto, centrando le aspettative di Regione Lombardia. E la Regione, attraverso il suo Ufficio Stampa, ha pubblicato, venerdì scorso, 9 giugno, un dettagliato resoconto dell’evento.

Al centro dell’operazione c’è la volontà dichiarata di “valorizzare i saperi legati alle attività agro-pastorali della montagna attraverso lo sport e le forme lente e diffuse di turismo sostenibile”. Che in sostanza è l’obiettivo primario che la prima edizione di “Sportumanza” si prefigge. E che verosimilmente la rassegna manterrà in un futuro che si auspica roseo.

In questo esordio – accolto con successo da un pubblico in cui la componente giovane si è fatta notare, gli eventi sono stati organizzati in Alta Valseriana e nel territorio dell’Alto Lago d’Iseo, dove altri appuntamenti sono in cartellone sino al prossimo settembre.

Ma cos’è Sportumanza?

logo SportumanzaSportumanza è un’iniziativa sociale che nasce dal basso ed è caratterizzata da una forte identità territoriale. Ad avviarla, nell’estate dell’anno accademico 2021-2022 fu un gruppo di studenti dell’Università degli Studi di Bergamo, durante il “Summer & Spring School Sportour”. L’attività complessiva è stata poi organizzata in collaborazione con enti pubblici e privati, con il coordinamento scientifico dell’ateneo orobico. 

L’idea progettuale è stata condotta dagli studenti stessi che si sono costituiti in uno staff organizzatore, supportati da un’ampia rete di imprenditori, associazioni, enti ed istituzioni del territorio bergamasco: un aspetto questo che ha dato all’evento una connotazione unica nel suo genere.

Al centro delle attività, un’ampia proposta di appuntamenti sportivi, enogastronomici e di approfondimento culturale, tutti incentrati sulla transumanza verticale.

L’importanza di fare rete

L’obiettivo dichiarato della manifestazione è quello di creare e attivare reti che si mettano in gioco attraverso il connubio tra sport e cultura: un presupposto per rivitalizzare le valli bergamasche e bresciane, sviluppando un modello di turismo sostenibile ed esportabile poi in altri contesti montani.

Al contempo gli organizzatori hanno sentito la necessità di avvicinare le nuove generazioni alle attività che per secoli sino ad oggi hanno avuto peso nella società, nella cultura, nell’identità delle valli montane, garantendo nel tempo il rispetto della biodiversità e la prevenzione degli impatti ambientali.

Un obiettivo non secondario di Sportumanza, poi, è quello di incentivare la consapevolezza di un vasto pubblico rispetto ai temi dei saperi agro-silvo-pastorali e della loro valorizzazione.

Un progetto che prende forma tra passato e futuro

«Sportumanza», ha dichiarato l’assessore al Turismo e Marketing territoriale Barbara Mazzali, «è un progetto prezioso, curato dagli studenti che mettono a disposizione il loro ingegno per guardare al passato, con una proiezione al futuro. Ben consapevoli che le nostre tradizioni e le nostre pratiche, come la transumanza, non vadano perse, ma valorizzate come un patrimonio dal quale è possibile trarre utilità e insegnamenti. Collegare l’attività sportiva alla transumanza è un’idea attrattiva e vincente che senz’altro sarà efficace».

Un obiettivo non secondario: la destagionalizzazione

“Dalle analisi dell’Assessorato regionale al Turismo”, spiega poi la nota stampa della Regione Lombardia, “emerge che la montagna è oggi un prodotto turistico molto apprezzato in regione, da italiani e stranieri. Un prodotto che nel 2023 presenta tassi di crescita importanti rispetto al 2022. Il turismo in montagna è, di norma, molto concentrato in periodi specifici e in particolare in quelli delle vacanze estive e invernali, legate alle festività natalizie e ai ponti”.

«L’obiettivo su cui lavorare», ha aggiunto l’assessore, «è l’ampliamento della stagione, anche attraverso offerte ed esperienze che aumentino il numero dei visitatori nei periodi non “di picco”. La cosiddetta destagionalizzazione, a cui possono contribuire anche rassegne come questa».

Lo sport come elemento di attrazione

Puntando sulle attività sportive all’aperto, gli organizzatori di Sportumanza hanno scelto sport con un forte legame con il territorio e un valore inclusivo: “Sportumanza Trail”, una gara di corsa in montagna tra i territori di Clusone e Castione della Presolana e “Sportumanza Gran Tour”, un’escursione in mountain bike di due giorni con un percorso che si snoda tra Clusone e i Comuni dell’Altopiano, fino al Monte Pora e ai Comuni dell’Alto Sebino e della Valle Camonica, per ritornare infine verso Clusone.

A questi sport si aggiungono altre tre attività: l’Arrampicata nella Valle dei Mulini nei pressi di Rusio; una gara di Soap Box Rally nelle due frazioni di Lantana e Dorga, e il cosiddetto “Pastorienteering” nel centro storico di Clusone.

Le attività culturali

Ad arricchire e diversificare il programma, la rassegna prevede diverse attività culturali: incontri pubblici con portatori di interesse del territorio e figure associate alla transumanza, serate di intrattenimento e degustazione di prodotti tipici del territorio, stand enogastronomici e di artigianato locale, tra cui spicca una “Pastur Night”, in calendario a settembre, in occasione della demonticazione.

Per altre informazioni suggeriamo la consultazione del sito web Sportumanza.

14 giugno 2023