
Si stanno diradando, finalmente, i dubbi sulla moria di pecore occorsa a fine settembre nel comune di Galbiate, in provincia di Lecco. L’esito degli esami di laboratorio, disposti dai veterinari dell’Ats Brianza, ha confermato i sospetti iniziali: le centinaia di ovini deceduti sono morti a causa dell’avvelenamento da urea, un fertilizzante comunemente utilizzato in agricoltura.
A far luce sulla tragica vicenda è stato il laboratorio di analisi dell’Izsler (Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna) di Sondrio, che ha effettuato i necessari test tanto sui capi deceduti quanto su quelli sopravvissuti. Il gregge interessato, lo ricordiamo, è quello di Mauro Farina, che il 24 del mese scorso venne più che dimezzato nel Parco regionale del Monte Barro, si disse “da mani ignote, per cause ignote”.
A causare i decessi fu l’urea, fertilizzante agricolo che ha effetti altamente tossici sugli animali e in particolare sui ruminanti. Nonostante ora sia chiaro cosa abbia provocato la strage, nulla si sa sulle responsabilità del grave episodio: qualcuno ha forse disperso sul terreno del pascolo la sostanza o il gregge è stato condotto a pascolare o lo ha fatto transitare in un terreno di terzi, destinato ad uso agricolo?
Le indagini si concentrano ora sulla ricostruzione precisa degli spostamenti degli animali nel territorio del Monte Barro. Secondo le dichiarazioni dell’allevatore, le pecore non avrebbero attraversato terreni coltivati, ma i veterinari sottolineano come non sia possibile escludere del tutto la possibilità di un avvelenamento accidentale.
L’episodio di Galbiate ha scosso la comunità locale e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli animali al pascolo. Per quanto l’avvelenamento da urea non sia un fenomeno frequente, rappresenta un serio pericolo tanto per la fauna domestica quanto per quella selvatica. In futuro, le autorità competenti saranno chiamate a intensificare i controlli e a sensibilizzare gli agricoltori sull’importanza di una corretta gestione dei fertilizzanti.
16 ottobre 2024