Referendum: il Trentino si pronuncia contro l’insostenibile pressione di orsi e lupi

Il Trentino, che con l’uccisione del 26enne Andrea Papi da parte di un’orsa, il 5 aprile scorso ha pagato per primo lo scotto dell’eccessiva protezione dei predatori, ha pronunciato finalmente il suo “sì” contro orsi e lupi, ritenuti pericolosi dal 98,58% della popolazione della Val di Sole (7731 persone favorevoli; appena 111 contrarie).

Altro dato rilevantissimo, quello che ritrae una partecipazione importante degli aventi diritto al voto – il 63,16% dei cittadini maggiorenni –  che domenica scorsa, 27 ottobre, si sono presentati alle urne con un’affluenza costante, dall’apertura alla chiusura dei seggi.

Nell’apprendere l’esito della consultazione, il presidente del comitato promotore “Insieme per Andrea Papi”, Pierantonio Cristoforetti, si è dichiarato soddisfatto e ha parlato di un voto «sintomatico della paura e della preoccupazione che ormai si respira in valle». «Ora mi auguro», ha proseguito Cristoforetti, «che la politica si faccia carico di questo messaggio che arriva dal basso, dalla popolazione».

Pronunciandosi sulle aspettative inerenti le future consultazioni, che si terranno nella altre vallate trentine, il presidente del comitato “Insieme per Andrea Papi“ si è detto ottimista per quanto concerne  le modalità di partecipazione, l’affluenza e l’esito di alcune questioni burocratiche in atto (in Val Rendena dovrà essere modificato lo statuto per l’accesso al voto), dichiarandosi fiducioso sull’esito complessivo dell’iniziativa.

Ai giornalisti che gli hanno domandato se e quanto il referendum riuscirà a incidere sulla politica trentina, Cristoforetti ha risposto che Roberto «Failoni (Assessore ad Artigianato, Commercio, Turismo, Foreste, Caccia e Pesca) ha detto che il risultato sarà uno stimolo. Sappiamo che la strada non è facile, ma devono trovare procedimenti più strutturali per dare risposta al problema».

«Abbiamo importato gli orsi dalla Slovenia», ha concluso Cristoforetti, «perché non importare anche il loro modello di gestione? Servono azioni e servono adesso. Se continuiamo così, la prossima disgrazia è solo una questione di statistica».

30 ottobre 2024