Arge Heumilch Austria festeggia i venti anni e un fatturato in crescita (+150%)

Allevatori Arge Heumilch con vacca al pascolo
foto Arge Heumilch©

L’allevamento delle bovine da latte alimentate a erba (d’estate) e fieno (d’inverno) ha in Austria una tradizione le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Una tradizione che ha resistito sino agli Anni ‘60 del 20º secolo – quando ancora l’80% degli allevatori si teneva lontano dalle sirene intensiviste, e agli insilati. La percentuale si ridusse – lentamente ma inesorabilmente – sino a raggiungere, negli Anni ‘90, il 15% (mentre nel resto dell’Ue a fatica toccava il 3%).

A interrompere quel declino fu la nascita e la diffusione di associazione che coinvolse allevatori, tecnici, trasformatori e rivenditori e che prese il nome di Arge Heumilch, laddove il termine “Arge” – abbreviazione di “ArbeitsGemeinschaft” – significa “gruppo di lavoro” ed “Heumilch” “latte fieno”. Una realtà dapprima locale, che nacque nel febbraio del 2003 nello Stato federale del Vorarlberg e che si diffuse dapprima in Tirolo (settembre 2003), poi nel Salisburgo e in Alta Austria assumendo, in poco più di un anno (aprile 2004) un carattere nazionale.

Oggi, a 20 anni dalla sua nascita, l’associazione tira le somme di un’attività che con costanza e lungimiranza ha saputo costruire una forte identità attorno ad un prodotto di tradizione, individuando un mercato di riferimento con chiari valori qualitativi, e sostenendo delle realtà produttive che per molti e forti motivi non volevano e non dovevano essere coinvolte nella massificazione.

Fu proprio a cavallo tra il 2003 e il 2004 che Karl Neuhofer, fondatore e tutt’ora presidente di Arge Heumilch, capì l’urgenza di agire per preservare quella particolare forma di produzione e i relativi vantaggi per la produzione di latte alimentare, yogurt e formaggi. «Nell’Austria occidentale», spiega Neuhofer, «c’erano ancora diverse aziende lattiero-casearie che potevamo e volevamo sostenere. Con la fondazione di Arge Heumilch, per la prima volta siamo stati in grado di raggruppare agricoltori, trasformatori e rivenditori, offrendo loro la possibilità di operare in maniera competitiva, all’interno di un’unica organizzazione».

È così che Arge Heumilch è diventata nel tempo un punto di riferimento centrale per gli interessi di molte aziende lattiero-casearie, dapprima in Austria, poi anche nella confinante Baviera. Attraverso una commercializzazione definita “congiunta”, le aziende lattiero-casearie aderenti forniscono contributi volontari che supportano il marketing e ricevono un prezzo del latte più alto rispetto ai produttori convenzionali, e pagamenti compensativi che permettono loro di rimanere al passo coi tempi e investire nel futuro. Tra i progressi registrati negli ultimi anni meritano menzione i moderni sistemi di essiccazione del fieno e gli impianti di energia solare. La prossima sfida sarà la più importante e riguarderà l’adeguamento delle stalle alle normative sul benessere animale.

Il conseguimento della certificazione Stg, nel 2016

Ma c’è una cosa che Karl Neuhofer ci tiene a precisare, nel raccontare l’associazione, con legittimo orgoglio: «La base della nostra economia risiede nella regolamentazione che ci siamo dati per produrre l’Heumilch: una linea-guida per i nostri allevatori. Sì tratta di una sorta di “prerequisito di purezza” ed è nelle loro mani». Questo aspetto e stato l’elemento centrale che ha portato al conseguimento della prima certificazione Stg austriaca ottenuta dall’Ue nel 2016. Sì tratta di un marchio di protezione che riconosce all’Austria la paternità del metodo – indicato dal disciplinare di produzione – e che esclude vincoli territoriali o di specie. Per cui oggi questo tipo di latte può essere prodotto fuori dall’Austria, nelle sue traduzioni territoriali (in Italia è “Latte fieno Stg”) ma anche da pecore e capre, come dal 2018 avviene in alcuni Länder austriaci e tedeschi.

Un evoluzione basata su solidi orientamenti scientifici

Tornando all’organizzazione associativa, va sottolineato che ogni decisione evolutiva del collettivo viene presa da sempre sulla base di rigorosi fondamenti scientifici, grazie al prezioso supporto dell’Università delle Scienze Naturali di Vienna e del “Raumberg-Gumpenstein”, l’Istituto federale superiore per l’insegnamento e la ricerca in agricoltura, le due realtà che ancor oggi garantiscono ogni ulteriore sviluppo della produzione targata “Arge Heumilch”.

Il superamento della dimensione nazionale

Nel frattempo che Arge Heumilch cresceva, in Baviera e nel Baden-Württemberg – due dei Land meridionali della Germania, al confine con l’Austria – l’allevamento tradizionale riusciva a mantenere le sue quote di mercato. Fu nel 2014 che i produttori tedeschi di Heumilch videro nell’esempio austriaco un modello da abbracciare, per garantirsi un futuro migliore. Nacque così l’Arge Heumilch Deutschland.

Markus Fischer, che ne è produttore, cofondatore e presidente, confessa che «In Austria vedemmo quale risultato poteva essere raggiunto, attraverso una forte rappresentanza degli interessi per le aziende familiari che ancora producevano Heumilch. Ci fu subito chiaro che avevamo bisogno di quel modello lì anche qui in Baviera e nel Baden-Württemberg». Il coinvolgimento di allevatori e trasformatori avvenne rapidamente e su vasta scala, portando ottimi risultati anche nel sud della Germania. Grazie ad un’offensiva di marketing congiunta, operata dai due gruppi di lavoro, anche l’Heumilch della bassa Germania era salvo.

Oggi Markus Fischer è considerato un vero e proprio pioniere nella regione, e un esempio da seguire: i vantaggi indotti dal modello Arge Heumilch hanno portato a una completa ristrutturazione della sua fattoria e ad un metodo di produzione molto efficiente e sempre al passo coi tempi. «Con questa gestione del fieno e dei suoi prodotti si garantisce un futuro alle nuove generazioni», assicura Fischer, «e così facendo, è accaduto che anche le aziende dei miei vicini siano tornate all’allevamento a base di fieno».

Una realtà da sempre al passo coi tempi

Un risultato che non era negli obiettivi del progetto di Arge Heumilch è giunto quest’anno, tanto inatteso quanto significativo, l’iscrizione nel patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. «Questo ci stimola a preservare l’agricoltura del fieno per le generazioni future», concordano Neuhofer e Fischer. L’Heumilch e i suoi derivati sono ormai considerati a pieno titolo prodotti sostenibili, rispettosi del clima e dell’ambiente. «Continuare a sottolinearlo ai consumatori», concludono i due presidenti all’unisono, «è oggi uno dei nostri compiti principali, per far sì che le nostre aziende vengano guidate con successo verso il futuro».

I numeri di un successo annunciato

“Dall’inizio dell’offensiva di marketing, nel 2009”, spiega una nota stampa di Arge Heumilch, “le vendite sono aumentate del 150% da 18.500 tonnellate a 46.500 tonnellate. Nel corso degli ultimi 20 anni, il supplemento riconosciuto per la produzione di Heumilch si è sviluppato in modo soddisfacente grazie al lavoro da noi prodotto per le aziende lattiero-casearie associate”. A dispetto di chi pensi che Arge Heumilch sia una piccola realtà parlano i dati relativi agli associati: ai 6.500 allevamenti si aggiungono 60 aziende tra trasformazione e vendita, nella sola Austria.

«Il valore aggiunto per i nostri contadini», conclude fiero Neuhofer, «è oggi poco al di sotto dei 21 milioni di euro (19,8 milioni di franchi) all’anno. Il nostro obiettivo dichiarato è quello di mantenere alto questo livello».

13 novembre 2024