La pecora Brogna presenta il suo disciplinare di produzione e garanzia

Pecore di razza Brogna
foto Associazione per la Promozione e la Tutela della Pecora Brogna della Lessinia©

La filiera della pecora Brogna, fortemente legata al territorio veronese, ha finalmente un proprio disciplinare di produzione e di identificazione, quale strumento di garanzia, autenticità e trasparenza per chi acquista. Ad annunciarlo, sabato scorso 15 febbraio, sono stati i responsabili dell’associazione di razza (Associazione per la Promozione e la Tutela della Pecora Brogna della Lessinia), che per l’occasione hanno organizzato “Un amore di pecora”, evento di due giorni tenutosi all’interno delle millenarie mura di Porta Palio, a Verona.

Per quanto a rischio di estinzione, la pecora di razza Brogna è l’unica razza autoctona della montagna veronese giunta sino ai giorni nostri, in pericolo anche per la pressione che in quel territorio viene esercitata dalla forte presenza dei lupi. La sua storia è strettamente legata all’attività pastorale, per secoli motore dell’economia della Lessinia, sin dal Neolitico. A dare un impulso decisivo all’allevamento ovino fu il Vescovo di Verona, Bartolomeo della Scala, che nel 1287 favorì l’insediamento dei Cimbri – coloni giunti dagli attuali territori della Baviera e del Tirolo – che si dedicarono al parziale disboscamento di quelle montagne e allo sviluppo della pastorizia.

L’evento, svoltosi in collaborazione con la Società di Mutuo Soccorso Porta Palio, con il patrocinio di Comune e Provincia di Verona, Confcommercio, BimAdige e Collegio Periti Agrari, è stato caratterizzato da un programma ricco di iniziative volte a far conoscere “una razza autoctona che, con poco più di 1300 capi, è ancora a rischio estinzione, nonostante il suo ruolo sia riconosciuto come importante per la salvaguardia del territorio”.

Un animale fondamentale per il suo territorio

Di stazza medio piccola, la pecora Brogna è un valido partner nell’opera di salvaguardia dell’ambiente naturale, contro la continua avanzata del bosco e delle erbe infestanti. Favorisce infatti la pulizia dei pascoli scoscesi e il consolidamento dei fondi agricoli. Un presidio che risulta dunque fondamentale per il mantenimento e la tutela della biodiversità del territorio, testimoniato da fonti storiche che dimostrano come l’allevamento ovino della pecora Brogna sia complementare a tutta l’attività antropica del territorio, dall’altopiano lessinico sino ai suoi declivi più bassi.

La manifestazione è stata caratterizzata da diverse attività, che hanno attratto un pubblico molto variegato: dal mercatino di prodotti alla mostra del fotografo Marco Malvezzi, dal convegno “La pecora Brogna nel Presidio Slow Food: Garanzia e Qualità” alla degustazione di prodotti di pecora Brogna, tra cui salame, caciottina e risotto con salsiccette. E poi i laboratori sulla lana, per grandi e piccini, e la proiezione del video-progetto “Essere montagna, prendersi cura”, realizzato dagli alunni della scuola primaria di Erbezzo.

Una razza a triplice attitudine

“La lana di pecora Brogna”, spiegano i responsabili dell’associazione, ”è una delle migliori lane autoctone italiane: apprezzata soprattutto per la sua elasticità e lunghezza, consente un’ampia gamma di lavorazioni. Il suo filato è robusto, morbido e asciutto al tatto, con bassa capacità di infeltrimento: caratteristiche di valore che rendono la Brogna adatta alla tessitura e alla maglieria artigianale di qualità”. Grazie al “Progetto Lana”, dal 2013 l’associazione riesce a raccogliere la fibra sucida dagli allevatori associati per farla lavorare nelle aziende del distretto biellese.

La carne invece è caratterizzata da un gusto delicato ed equilibrato che, a differenza di altre razze, è scevro dall’afrore montonino e selvatico, propizio quindi alle più diverse trasformazioni. In particolare la carne di agnellone è destinata alla preparazione di luganeghe, salsicce, hamburger e arrosticini. Tra gli insaccati merita menzione il “Brognolino”, salame tipico ottenuto con il 40% di carne suina e il 60% di carne di Brogna.

Per quanto scarso, il latte si fa apprezzare per dolcezza e delicatezza ed è ricco di Omega-3 e acidi grassi polinsaturi. Da esso si producono sia formaggi ovini, come il “Pastorin”, che misti, con l’aggiunta di latte vaccino o caprino.

A spiegare il senso dell’iniziativa è intervenuto Marcello Volanti, veterinario e tecnico dell’associazione: «Finalmente abbiamo concluso il lungo percorso che ha portato a definire un sistema partecipato che permette di dare garanzia a chi acquista i prodotti di Pecora Brogna, sia che si tratti di carne che di lana e altri derivati».

21 febbraio 2025