
Come sei anni fa, i pastori sardi torneranno a protestare oggi, rallentando il traffico sulla strada statale 131, che collega Cagliari e Nuoro. Lo faranno per gridare forte la loro indignazione per la grave crisi che ha investito il comparto. Assieme a loro ci sarà una rappresentanza degli agricoltori dell’isola, pronti a denunciare le annose problematiche che affliggono il settore, prima tra tutte il mancato pagamento di rimborsi e contributi.
Due i luoghi del raduno – Ottana e Sologo, nel nuorese – da cui i trattori muoveranno verso la statale 131 dove oggi alle 18, presso uno svincolo della zona industriale di Prato Sardo, a Nuoro, verrà inscenata la protesta.
Sabato scorso, l’assemblea di Tramatza
Nell’assemblea di sabato scorso a Tramatza, in cui la protesta è stata indetta, ottocento tra pastori e agricoltori, riunitisi assieme ad un centinaio di sindaci, hanno parlato di un vero e proprio fallimento del sistema di aiuti, a partire dai pagamenti della Pac 2024, ottenuti sinora da 7mila aziende su 27mila (26%), e dagli annunciati aiuti per la siccità – 5 i milioni di euro stanziati – di cui nessuna delle 4.700 aziende che hanno presentato domanda ha ricevuto alcunché.
Ad essere accusata è “la Giunta Todde” – insediatasi esattamente un anno fa tra mille proclami di cambiamento – che, rivendicano i pastori, “ancora non ha dato alcun segnale di discontinuità rispetto alla precedente fallimentare gestione Solinas”.
Nel frattempo il documento redatto in sede assembleare, firmato dai suddetti sindaci, è stato inviato alla Regione per chiedere risposte e fatti, perché molte aziende hanno chiuso i battenti e altre ancora sono allo stremo: “se da un lato i pagamenti sono in ritardo”, spiegano i pastori, “dall’altro le scadenze arrivano puntuali, come una sentenza”.
A questo punto la domanda è una è una sola, vibrante: la Regione Sardegna farà ancora una volta orecchi da mercante o avrà finalmente il coraggio di affrontare la realtà e sostenere la prima attività economica dell’isola?
21 marzo 2025