Parco del Gran Paradiso: vasche di abbeverata mobili per tutelare alpeggiatori e ambiente

Vacche all’abbeverata, in alpeggio
foto Guida della Valle D’Aosta©

Fateci caso: si parla sempre troppo poco di acqua relativamente alle produzioni zootecniche d’alpeggio, quasi che l’importanza primaria dell’erba, la sua qualità, la sua biodiversità, e la sua disponibilità nel tempo fossero il bene assoluto. Certo, da che mondo è mondo, mandrie e greggi allevate in maniera sana, cioè estensiva, si muovono alla ricerca del fattore primario, quello del sostentamento alimentare, ma non da meno e l’importanza della disponibilità idrica da garantire agli animali stessi.

A ricordarci l’importanza dell’acqua, giunge notizia dalla Valle d’Aosta – o per meglio dire dal Parco del Gran Paradiso – che gli animali che nei prossimi mesi pascoleranno nel territorio del parco potranno abbeverarsi da vasche mobili fornite gratuitamente dall’ente parco, nell’ambito del progetto europeo Interreg Alcotra Aclimo.

Al di là dell’aiuto logistico, l’iniziativa – che avrà un costo di oltre 10mila euro – punta a sostenere l’agricoltura di montagna nell’adattamento ad un cambiamento climatico che proprio in alta quota si manifesta sempre più rilevante, non solo nelle variazioni meteorologiche ma anche nello stato della vegetazione: con una mutevole disponibilità di erba, e con una sempre più evidente variabilità delle specie foraggere presenti.

In arrivo trenta vasche mobili

L’iniziativa dell’ente parco prevede la fornitura di una trentina di vasche mobili con capienza dai due ai quattro ettolitri ciascuna, provviste di galleggiante di troppo pieno, per evitare sprechi idrici. Le vasche, appositamente realizzate per non danneggiare il manto erboso, verranno fornite agli allevatori in comodato d’uso gratuito.

Oltre ad offrire agli animali un migliore accesso all’acqua, le vasche garantiranno benefici all’ecosistema: con la loro introduzione infatti verranno salvaguardati torbiere e zone palustri, che saranno sempre meno frequentati dagli animali, che quindi non rappresenteranno più un fattore di degrado di quegli ambienti naturali. In base ai risultati ottenuti l’operazione potrà essere ripetuta nei prossimi anni, grazie all’accesso ad altre opportunità di finanziamento.

Modalità di accesso all’iniziativa

Per beneficiare dell’iniziativa gli allevatori interessati che svolgano attività all’interno del parco dovranno presentare domanda entro il prossimo 25 maggio. “Le domande”, spiega l’ente parco, “verranno valutate sulla base di criteri di priorità legati a: tutela attiva di zone umide, inadeguatezza degli abbeveratoi esistenti, vulnerabilità climatica dell’area, presenza di un piano pastorale, tipologia di gestione del pascolo, disponibilità a collaborare alla tutela di habitat e specie vulnerabili”.

Il progetto Alcotra Aclimo

Il progetto Alcotra Aclimo è nato per sostenere i territori di alcuni parchi della regione alpina franco-italiana nella sfida al cambiamento climatico e alla sempre minore disponibilità di acqua, per la conservazione del patrimonio naturale.

“I Parchi del territorio transfrontaliero”, spiegano nella presentazione del progetto i suoi artefici, “stanno affrontando la grande sfida del cambiamento climatico – ed in particolare della riduzione della disponibilità di acqua – che impatta pericolosamente sulle specie e sugli habitat alpini e al contempo ha evidenti ripercussioni sul sistema economico montano e sulle attività in alta quota”.

“Aclimo si propone di fornire”, prosegue la presentazione del progetto, “un sostegno concreto al territorio verso una transizione sostenibile delle attività umane, in particolare quelle pastorali, per la conservazione del patrimonio naturale, attraverso una sempre maggiore conoscenza degli effetti del cambiamento climatico sugli habitat e sulle specie più vulnerabili alla scarsa disponibilità di acqua”.

Gli obiettivi generali del progetto

– Aumentare la consapevolezza degli operatori del territorio e del grande pubblico sulla necessità di adattarsi al cambiamento in atto, promuovendo le buone pratiche già in atto e sensibilizzando l’opinione pubblica per attivare comportamenti virtuosi già nelle pratiche quotidiane;
– analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli habitat e sulle specie particolarmente sensibili alla scarsa disponibilità di acqua;
– accrescere la conoscenza della disponibilità di acqua attraverso uno strumento di modellazione condiviso basato su dati satellitari e intervenire su ambienti acquativi e zone umide per aumentarne la resilienza ai periodi di siccità prolungata;
– sostenere nella transizione le attività agricole, in particolare quelle pastorali, in linea con la necessità di preservare il patrimonio naturale attraverso un minore impatto sugli habitat.

Parchi ed enti interessati dal progetto Aclimo

Aclimo è realizzato grazie al contributo dell’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg VI-A Francia-Italia Alcotra 2021-2027 ed è finanziato all’80% con il Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) ed al 20% con Contropartite Pubbliche Nazionali. Il partenariato è composto da:

– Parc national du Mercantour (capofila)
– Parc national des Ecrins
– Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime
– Parco naturale regionale delle Alpi Liguri
– Parc national de la Vanoise
– Ente di gestione dei Parchi delle Alpi Cozie
– Parco nazionale Gran Paradiso
– Parco fluviale Gesso e Stura – Ente gestore Comune di Cuneo

9 maggio 2025

Per maggiori informazioni cliccare qui