È stato sinora un andamento assai anomalo e preoccupante, quello del 2017, per tutto il mondo agro-zootecnico. In particolare, la protratta siccità, oltre ad aver spinto anzitempo mandrie e greggi verso il fondovalle, ha provocato un notevole calo della produzione foraggera, portando ad un’impennata dei prezzi, oscillata da un +60 e un + 100% rispetto ai prezzi dello scorso anno, con punte che hanno raggiunto e superato i 20-25 euro al quintale.
A detta del presidente di Adialpi (Associazione Difesa Alpeggi Piemonte) Giovanni Dalmasso neanche il prossimo futuro porterà buone novità, dal momento che «le scorte di fieno nella nostra Regione sembrano molto esigue e l’autunno poco piovoso ha danneggiato sicuramente le semine per la produzione di foraggi in primavera».
Per di più, oltre a causare una demonticazione anticipata, la siccità ha comportato anche l’impoverimento dei pascoli di pianura i pascoli, che in vaste regioni risultano molto poveri e secchi. Una situazione assai complessa. Che portarà ad una stabulazione anticipata, comportando una maggior richiesta di foraggi, e il conseguente ulteriore aumento dei prezzi.
«Sulla base di queste valutazioni, e considerando i pochi margini di guadagno dell’attività zootecnica», ha precisato Giovanni Dalmasso, «abbiamo chiesto ad Arpea e all’assessore Giorgio Ferrero misure speciali per le aziende dei margari, particolarmente danneggiate dall’aumento dei prezzi del fieno».
Questo perché nella maggior parte dei casi i malghesi non sono proprietari né di cascine né di terreni destinati alla fienagione, con attività caratterizzate per la conduzione della mandria in alpeggio durante la stagione estiva (che quest’anno è andata male, molto male) l’affitto delle stalle e l’acquisto dei foraggi da terzi per l’inverno (oltre il danno la beffa). “Proprio questa totale dipendenza da terzi nell’approvvigionamento dei foraggi”, precisa Adialpi in una comunicazione alla stampa, “comporta un eccessivo aumento dei costi che sta mettendo in grave difficoltà centinaia di aziende”.
«Nell’attesa di specifiche misure a favore del settore per rimediare a questa grave situazione», ha proseguito Dalmasso, «la richiesta immediata è quella di accelerare urgentemente i pagamenti della Pac e del Psr per le aziende che praticano l’alpeggio, in modo da dare un aiuto concreto e utile in tempi brevi».
«Sarà quindi necessario», ha aggiunto il presidente Adialpi, «che l’Arpea (l’ente piemontese per le erogazioni in agricoltura) riservi una corsia preferenziale per le domande di premio dei margari affinché i primi anticipi arrivino entro poche settimane. In mancanza di questo provvedimento il rischio è che molti allevatori siano costretti a vendere parte degli animali al solo fine di poter assicurare una corretta alimentazione per il resto della mandria».
13 novembre 2017