Parco del Gargano e Regione Basilicata puntano sulla Podolica

Foto Allevamento Tangreda Antonio - Picerno (PZ)Quando si dice Podolica il pensiero va senza un attimo di esitazione alla razza bovina senza la quale non avremmo straordinari formaggi e carni, la cui bontà è strettamente connessa all’allevamento allo stato brado. Giunta anticamente nel nostro Paese dall’Asia orientale attraverso l’Ucraina e caratterizzata dall’elevata rusticità, dalle lunghe corna “a lira”, dalle modeste dimensioni e dall’adattabilità a pascoli frugali, questa vacca è presente in poche decine di migliaia di capi in Puglia, Basilicata, Campania, Molise e Calabria ed è ancora considerata una razza da proteggere.

A far parlare di essa, in questi giorni, sono le nuove iniziative di valorizzazione – tanto in Puglia quanto in Basilicata – dei suoi prodotti e in particolare la creazione di una filiera di qualità attraverso cui rilanciare sul mercato la vendita e il consumo delle sue carni. La nuova sfida, lanciata dal Parco Nazionale del Gargano, pare essere stata raccolta dai rappresentanti di Anabic e Apa, associazioni zootecniche che si sono confrontate nei giorni scorsi in un incontro tematico molto partecipato sia dagli allevatori locali che dai tecnici, giunti anche da altre parti d’Italia (tra tutti citiamo Domenico Romanini e Roberta Guarcini, presidente e direttore dell’Anabic e Giovanni Filippini dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche). Da tutti sono giunti gli apprezzamenti del lavoro sin qui svolto per la tutela e la promozione della razza come che univoco è stato il consenso sull’opportunità di sostenere ulteriormente allevatori e trasformatori con un lavoro sia di carattere scientifico che di valorizzazione.

Foto Allevamento Tangreda Antonio© - Picerno (PZ)Al di là delle caratteristiche morfologiche e attitudinali della razza, la particolarità più caratterizzante della Podolica – da anni Presidio Slow Food – risiede nell’allevamento allo stato brado, grazie al quale il latte risulta particolarmente aromatico e i suoi derivati particolarmente gustosi. Allo stesso tempo le sue carni sono sapide, nutrienti e ricche di elementi nutrizionali di raro valore e qualità. Carni tanto straordinarie per il buongustaio quanto difficili per il consumatore medio dei giorni d’oggi, per via del grasso giallo, dovuto all’alta presenza di carotene, e per la consistenza a volte più fibrosa, ma anche per un gusto intenso e fortemente caratterizzato.

Per salvaguardare questa razza, sfiorata anni fa dal rischio dell’estinzione, il Parco Nazionale del Gargano ha erogato dal 2002 ad oggi 63.689 Euro di contributi agli allevatori iscritti all’albo regionale per l’acquisto di tori riproduttori selezionati, portandoli dai cinque di dieci anni fa ai quattordici attuali. Cifra ben più consistente – 616.820 Euro – è stata erogata invece per incrementare il numero di capi in purezza, passato nell’area del Parco dai centosettanta del 2001 ai 1273 del 2010 (da sete a trentasette le aziende coinvolte).

«Ora che il mantenimento in purezza della Podolica è stato conseguito», ha affermato il presidente del Parco Stefano Pecorella, «per non vanificare o rendere fine a sé stesso l’intervento, bisogna passare alla fase di aggressione dei mercati, così da incentivare la vendita e il consumo di questa carne».

Foto Allevamento Tangreda Antonio - Picerno (PZ)L’incontro è stato concluso su un punto che ha visto l’accordo sostanziale di tutti i presenti, vale a dire che per garantire il mantenimento di questa razza e lo sviluppo delle aziende zootecniche ad essa legata è necessario far nascere una filiera che punti tanto sulla vendita diretta quanto sulla Gdo. «L’avvio di questa fase virtuosa», ha aggiunto il presidente del Parco «significa anche abbattere i costi del mantenimento degli allevamenti. I numeri parlano chiaro: il Parco in dieci anni è stato sempre al fianco degli allevatori incrementando sempre il contributo per il mantenimento delle vacche e dei tori. Ora è giunto di momento di fare il salto di qualità con il sostegno dei giovani che ritornano a vivere e lavorare in campagna, altrimenti tutti gli sforzi fatti andranno perduti dopo la scomparsa dell’attuale generazione di allevatori. Dunque, il Parco, per invertire la tendenza all’abbandono delle campagne e delle zone interne, sosterrà e valorizzerà le idee e le energie migliori, anche perché il territorio è controllato e ben tenuto solo se vissuto».

Allo stesso tempo si registrano azioni di sostegno anche nella vicina Basilicata, dove al lavoro e alla passione dei singoli allevatori si unisce un elevato livello di assistenza tecnica fornita dalle Associazioni Provinciali Allevatori di Potenza e di Matera, col sostegno del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale, Economia Montana della Regione Basilicata. La recente erogazione di un contributo di 7.500 Euro per azienda (contributo massimo, erogabile in tre anni) garantisce agli allevatori lucani un sostegno utile al miglioramento strutturale del patrimonio zootecnico e la possibilità di preservare la biodiversità e gli equilibri ambientali.

Infine, è da segnalare la presenza dei prodotti di Podolica sabato 26 maggio nel contesto dell’evento “Escursioni nel parco e itinerari culinari”, organizzato a Matera dal locale Onyx Jazz Club. Oltre a prevedere i percorsi “Alla scoperta dei paesaggi naturali e dei siti rupestri nel Parco della Murgia Materana”, la manifestazione preveder, alle 16:30, la degustazione di formaggi di podolica accompagnati dal locale pane di Matera Igp. Prenotazioni presso la Libreria dell’Arco (0835 311111), Ferula Viaggi (0835 336572) e Shibuya Café Music Store (0835 337409).

19 maggio 2012