Parco Produce sbarca ad Eataly e conquista la Grande Mela

Gregorio Rotolo di Valle Scannese e Nunzio Marcelli della Porta dei Parchi, da una foto del profilo facebook di "Adotta una pecora"Dopo l’apertura delle sedi piemontesi, prima tra tutte quella del Lingotto di Torino, e quelle di Milano, Genova, Bologna, Roma e, all’estero lo sbarco a Tokyo e a New York, la rete mondiale degli “Alti Cibi” targati Eataly si espande a macchia d’olio. E la sorpresa più grande sta nella capacità di aggiungere proposte su proposte, sempre puntando ai vertici della produzione italiana, migliorando l’offerta nel tempo ed adattandola ai gusti e alle richieste locali.

Un’iniziativa che dopo il successo riscontrato in Italia, è stata esportata nel settembre del 2010 oltre oceano con una sfida ben precisa: l’apertura di un punto vendita e ristorazione nella centralissima 5th Avenue di New York, in un mercato tanto importante quanto difficile, alla prova di consumatori preparati e di una concorrenza che vede già presenti su quella stessa piazza molto “made in Italy” agroalimentare. Ma la sfida è già vinta: a meno di due anni Eataly NYC si è affermato come punto centrale per chi ama i prodotti più genuini, raccolti da una tradizione artigianale che salvaguarda la storia, il territorio e i sapori originali. Sono questi gli assi nella manica che fanno dell’Enoteca “La Piazza” sulla “Quinta Strada” il luogo d’incontro di una clientela esigente e competente che chiede di conoscere, degustare, incontrare non solo il prodotto ma la sua origine, il produttore, le radici, la terra.

 

Ed è proprio a “La Piazza” che i sapori della Valle del Sagittario e di Parco Produce hanno di recente trovato il loro momento di celebrazione, grazie alla “Marcelli Formaggi” che esporta i prodotti di questo Consorzio che riunisce piccoli produttori di filiera sparsi tra Abruzzo e Molise. Produzioni che non puntano sulla quantità e sulla grande distribuzione, ma sul contatto diretto con il cliente, sulla qualità reale dei formaggi, sulla scelta della materia prima, sempre lavorata direttamente dall’azienda, sul controllo impeccabile di lavorazioni tramandate di generazione in generazione nei secoli.

 

Un incontro di elementi particolari: aria, acqua, territorio, che rendono unici questi prodotti a latte crudo, con animali al pascolo, con una cura della lavorazione che unisce il meglio della tradizione alle innovazioni necessarie per ottenere formaggi che hanno sempre più successo internazionale. In piena 5th Avenue, nel cuore pulsante di New York City, un pezzo del territorio più autentico e “resistente” che sprigiona i suoi sapori, portando tutta la meraviglia di luoghi e tradizioni che hanno tanto da offrire. 

 

Una conferma di livello internazionale per queste aziende tradizionali che hanno investito spesso controcorrente nel recupero di tradizioni e mestieri che sembravano dover scomparire, e che oggi dimostrano tutta la loro forza di produzioni uniche in contrasto con un mercato industrializzato che rischia di schiacciare le differenze e tagliar fuori chi non si appiattisce. 

 

«Un riconoscimento alla caparbietà», dice raggiante Nunzio Marcelli di Parco Produce di Anversa degli Abruzzi, «e al lavoro quotidiano per il podolico dagli incredibili sapori di Carmelina, il caciocavallo tradizionale e profumato di Claudio, il Gregoriano, pecorino morbido e acidulo di Gregorio, a cui si aggiungono le nostre ricotte affumicate al ginepro, già fregiate del titolo di “miglior formaggio del mondo” proprio da un enogastronomo americano». Bistrattati dalle leggi e da molti amministratori italiani, i nostri pastori sono così da oggi gli ambasciatori del meglio del nostro territorio, nel cuore della Grande Mela.

 

L’Italia che ha un cuore, un orgoglio e la passione per i buoni cibi d’un tempo ringrazia commossa. L’orgoglio di essere italiani è ancora appeso ad un sottile ma tenacissimo filo. Grazie ragazzi!

 

9 giugno 2012