È un metodo di intimidazione tra i più utilizzati nel mondo agricolo, oltre che tra i più vigliacchi, quello di dare fuoco ai fienili; un metodo a volte seguito dal rogo delle stalle e dalla perdita delle bestie, come a dire a questa gente, che il più delle volte in azienda ci vive: “attento che alla prossima ti va a fuoco la casa”. Ed è un metodo molto più praticato nel nostro Paese di quanto se ne abbia idea, dal momento che solo alcuni di questi episodi trovano spazio sui media.
Ma stavolta la vittima non è un allevatore qualsiasi né si può credere che il fatto sia classificabile come semplicemente criminoso (di crimine certo si parla, per le tracce di zolfo reperite dagli inquirenti nei pressi delle duecento rotoballe distrutte) in quanto il proprietario della stalla, Danilo Calvani, è da anni uno dei più battaglieri esponenti della protesta agricola nazionale: nelle piazze, nei presìdi stradali e nella rete web.
Che se lo aspettasse o meno, quel rogo nella notte (tra domenica e lunedì scorsi, ndr), Calvani non ne sarà rimasto di certo sorpreso, visto che la sua attività al vertice dei Cra (Comitati Riuniti Agricoli) e di Dignità Sociale stanno dando più di un grattacapo a chi vorrebbe continuare a fare il bello e il cattivo tempo nel mondo agricolo, in barba al diritto a vivere del proprio lavoro di migliaia di famiglie.
Di certo hanno dato e danno fastidio le sue battaglie contro le concertazioni gestite sempre in barba agli interessi della base, dei produttori, dei contadini, e ha dato e dà fastidio la sua capacità di catalizzare vari movimenti spontanei e molto dissenso, come anche il saper utilizzare gli strumenti dei social network per portare – in rete e oltre la rete – le problematiche del settore, e da lì lanciare raduni di protesta che più d’una volta hanno puntato il dito senza mezzi termini verso chi in questo mondo ha la pretesa di dettare legge da sempre. E di continuare a lucrare alle spalle di un mondo oramai in ginocchio.
“Pensano di spaventarci con questi metodi vigliacchi, ma non è così, noi non molleremo”, ha dichiarato il battagliero Danilo, a cui va oggi la più sentita solidarietà della nostra Redazione.
30 giugno 2012
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