La crisi si batte con la pastorizia: parola di Marzia Verona

altFinalmente, dopo mesi e mesi di attesa, esce l'ultima fatica libraria di Marzia Verona. Il titolo, eloquente, “Di questo lavoro mi piace tutto", è accompagnato da un sottotitolo che sgombera il campo da eventuali dubbi: "Giovani allevatori del XXI secolo, la passione per combattere la crisi”, ha documentato l'attività di allevatori tra i quindici e i trent'anni, per lo più residenti in aree montane di Piemonte e Valle d’Aosta, o che là praticano l’alpeggio nella stagione estiva. 

Problematiche, difficoltà, sogni e progetti ugualmente distribuiti tra chi prosegue la tradizione di famiglia ma anche tra chi ha intrapreso questa strada di recente, per una scelta personale. Ma è sufficiente la passione per combattere la crisi che sta investendo tutti i settori dell’economia? Il fatto che alcuni giovani incontrati dall'autrice, nei due anni intercorsi tra l’inizio delle interviste e la pubblicazione, abbiano cessato o modificato l’impostazione aziendale, deve far ulteriormente riflettere.

In ogni caso, questo saggio ha il merito di presentare il nuovo allevatore, diviso tra la passione per gli animali, le tradizioni più antiche e la voglia di comunicare attraverso i social network. Un volume prezioso, basato sulla raccolta di testimonianze, precedute da alcuni brevi capitoli esplicativi e corredato da oltre cento foto a colori per conoscere meglio questo mondo e per riflettere su di una gioventù di cui si parla poco, così diversa dai “giovani bamboccioni” mantenuti da mamma e papà, ma anche dalla gioventù che sfila in manifestazione o riempie le piazze.

La margara Roberta Colombero con le sue vacche PiemontesiOltre settanta interviste sul campo: dal veterinario nipote di margari al figlio del medico diventato pastore nomade, senza dimenticare chi alleva 5-6 capi per passione e intanto svolge un altro mestiere e chi ha scelto di emigrare in Polonia per trovare gli spazi che, nella sua terra vittima della cementificazione, gli erano negati. C’è chi alla montagna è tornato per viverci e lavorare, chi sogna di poter riprendere a salire in alpeggio come i propri nonni, mentre altri ancora hanno saputo re-inventare un’attività tradizionale in modo da avere una vita dignitosa e soddisfacente anche in quota. A queste si affiancano interviste raccolte on-line in diverse regioni d’Italia tra giovani e giovanissimi allevatori, desiderosi di aggiungere la loro voce a questa ricerca.

La burocrazia, la crisi economica, i vincoli normativi che non favoriscono il giovane e la piccola impresa sono tra le principali problematiche denunciate, a cui si affianca la drammatica carenza formativa specifica che comporta l’abbandono degli studi, salvo pochi casi isolati legati all’interesse personale o alla presenza di strutture formative specializzate nel settore zootecnico.

Il pastore Ivan Monnet con le sue pecorePur tra le voci che elencano le difficoltà, primeggia l’intraprendenza, la grande passione per un lavoro che non concede svago o tempo libero, l’immenso amore per gli animali. E per capire di che pasta sono fatti questi ragazzi, basta sentire cosa dice uno come Stefano (classe 1995, di Biella): «Di questo mestiere mi piace il fatto che non prendo ordini da nessuno, perché con le bestie quello che decide sono io e non gli altri e poi perché posso stare con gli animali, che ti danno grosse soddisfazioni, come far nascere un vitello che è una cosa che quasi nessuno fa».

Sono le parole dirette degli intervistati a presentare i principali aspetti del loro lavoro e della loro passione: aneddoti legati a momenti difficili, critiche ad un sistema economico e politico che ha creato un eccessivo assistenzialismo, facendo perdere ai prodotti dell’allevamento il loro vero valore, ma anche confidenze personali, dal sogno di trovare un'anima gemella, con cui condividere il futuro, allo scorno di chi a volte si sente emarginato solo per aver scelto di fare il pastore.

Ma per fortuna poi c’è anche il riscatto, spesso dovuto alla produzione di quelle eccellenza alimentari (latte, gelati, formaggi, carne) che mai nessuna industria al mondo potrebbe fare così autentici, buoni e nutrienti. E, per chi è già riuscito a farsi una famiglia, la soddisfazione massima è quella di veder crescere i propri figli in un ambiente sano e genuino.

Autore: Marzia Verona; Titolo: “Di questo lavoro mi piace tutto. Giovani allevatori del XXI secolo, la passione per combattere la crisi”; Editore: L’Artistica Editrice 2012; Formato 135×190 mm.; Pagine 447; Immagini a colori 127

Della stessa autrice sono stati pubblicati: "Vita d'alpeggio" (Blu Edizioni, 2006); "Dove vai pastore?" (Priuli&Verlucca, 2006); "Intelligente come un asino, intraprendente come una pecora" (L'Artistica Editrice)

 

Per maggiori informazioni, clicca qui per visitare il sito web del libro. E qui per conoscere gli appuntamenti in cui verrà presentato e venduto dall'autrice stessa.

15 settembre 2012