Due popolazioni al confine, l’annosa e irrisolta disputa dei territori occupati, e gli atti di sopraffazione. Sono storie già viste e chissà quante ne continueremo a sentire e a vedere, tra tutte quelle che accadono ogni giorno in Cisgiordania, con le truppe israeliane che, spesso e volentieri, esercitano le loro pressioni sulla popolazione civile. A volte con motivazioni pretestuose, e altre ancora, e con gli sporchi motivi che portano chi imbraccia le armi a soggiogare gli inermi.
Stavolta ad essere vittime di una grave intimidazione sono stato due pastori, Yasser Khalil Abu Aram e Soaib Ismael Abu Aram, fermati in località Massafer Yatta e detenuti per tre ore, domenica scorsa 30 settembre, mentre conducevano le loro greggi al pascolo. A seguito del rilascio, i due pastori hanno dichiarato alla stampa locale che nel corso dell’operazione sono stati loro sequestrati i telefoni cellulari e che uno di loro è stato picchiato dai soldati. Inoltre, questi ultimi hanno intimato ai due palestinesi di allontanarsi dall’area poiché considerata zona militare chiusa e li hanno minacciati di uccidere le loro greggi se fossero ritornati sul posto.
Le motivazioni? Nessuna ufficiale che possa stare in piedi, bensì la più inaccettabile tra le ufficiose: il villaggio palestinese di Halawi è situato a ridosso della Linea Verde, all’interno della Firing Zone 918. Il 22 luglio scorso, durante un’udienza preliminare presso l’Alta Corte Israeliana, il Ministero della Difesa ha espresso la volontà di evacuare la popolazione locale, poiché l’esercito israeliano vuole utilizzare il territorio per esercitazioni militari.
Questo comporterebbe l’evacuazione di otto dei dodici villaggi dell’area e la conseguente espulsione di qualcosa come millecinquecento persone dalle proprie case. L’8 agosto l’Alta Corte di Giustizia israeliana ha permesso ai residenti dei villaggi a rischio di continuare a vivere nell’area e di coltivare le loro terre ma “fino al 1° novembre”. Quale possibilità di risolvere la crisi ci sarà se non si interromperanno queste azioni pretestuose e queste azioni provocatorie sui civili (clicca qui e vai al minuto 1:36 per assistere al furto di una pecora ad un pastore sessantenne) da parte di Israele? Quale pace sarà mai possibile sinché anche l’ultimo degli uomini non avrà diritto ad avere una propria terra?
Per approfondire sulla vicenda, clicca anche qui (fotonotizie)
6 ottobre 2012