I pastori, una volta tanto, sognavano ad occhi aperti. Pensavano che tutto quel gran lavoro di risanamento che il sub commissario Giovanna Baraldi ha portato al sistema sanitario abruzzese potesse poi raggiungere anche la veterinaria pubblica regionale. E invece no: ancora una volta le loro speranze sono sfumate in un niente di fatto. Ma vediamo un po’ come sono andate le cose, per grandi linee.
Chi abita in Abruzzo avrà seguito (le cronache locali ne hanno ripetutamente parlato) le vicende legate al mancato pagamento da parte della Regione Abruzzo del compenso dovuto alla Baraldi per i due anni e mezzo di impegnativo lavoro (dal taglio dei primari alla riconversione e chiusura dei piccoli ospedali, dalla riduzione dei posti letto ai provvedimenti che davano una nuova impronta alla malconcia sanità abruzzese) operato per risanare deficit iperbolici e ristrutturare un apparato macchinoso e malfunzionante.
I buoni e ottimi risultati conseguiti avevano lasciato sperare che l’alto funzionario ministeriale si sarebbe occupata prima o poi anche del settore veterinario pubblico, anch’esso afferente alla sanità regionale. E invece nulla: liquidata anzitempo come se tutto fosse stato normalizzato, la Baraldi si è vista contestare il previsto compenso, che l’amministrazione locale pare voglia decurtare ora di un 20% (+Iva) con motivazioni pretestuose.
Chi volesse approfondire la vicenda può leggerla in questa cronaca doviziosa del sito web primadanoi.it a cui si riferisce la lettera aperta che il presidente dell’Arpo (Associazione Regionale Produttori Ovicaprini) Nunzio Marcelli, indirizza dalle nostre pagine alla Baradi e che noi con piacere pubblichiamo.
Gentile Giovanna Baraldi,
sorpresi dalle polemiche apparse in questi giorni sui giornali, i pastori vogliono manifestare pubblicamente il loro apprezzamento per la Sua competenza e i benefici che sono derivati dalla Sua opera, che consente oggi all’Abruzzo di avere una sanità con i conti un po’ più in ordine. Rimane per noi il rammarico perché la Sua opera è stata interrotta proprio quando ci sarebbe stata la possibilità di affrontare gli annosi problemi che affliggono il nostro settore in materia di sanità veterinaria. Le vogliamo inoltre dare atto della sua pronta disponibilità a rispondere alle nostre segnalazioni, anche in modo molto diretto ed informale: una bella novità per chi come noi è abituato ad incontrare, negli interlocutori istituzionali, un assordante silenzio davanti ad ogni richiesta e proposta. Vogliamo anche ricordare i Suoi lusinghieri commenti positivi sui prodotti tradizionali della pastorizia abruzzese, quando ha avuto occasione di assaggiarli. Purtroppo con l’interruzione anzitempo del Suo mandato sono tramontate anche le nostre speranze di affrontare in un tavolo tecnico i problemi di una trasformazione dei prodotti sostenibile anche per le aziende tradizionali, patrimonio del nostro territorio.
Non vorremmo quindi che le rimanesse un ricordo amaro di questa esperienza e di queste terre, e come segno di apprezzamento per le Sue doti di manager e per la Sua cortesia, doti di cui il nostro Abruzzo avrebbe tanto bisogno, Le vogliamo regalare una “adozione di una pecora abruzzese”, con l’augurio che questo possa rappresentare per lei un legame piacevole con un Abruzzo sano e non solo sanitario. Quella parte di Abruzzo che difende l’ambiente e ottiene poco riconoscimento da chi ne dovrebbe, per il ruolo che Lei invece ha riconosciuto ed esternato in più occasioni.
Nunzio Marcelli
Presidente Arpo
(Associazione Regionale Produttori Ovicaprini)
8 dicembre 2012