23 gennaio 2009 – Le istituzioni, il mondo accademico e i tecnici lombardi si sono dati appuntamento oggi a Varese, presso la sede locale della Regione Lombardia, per discutere sugli interventi a favore del territorio rurale e delle aree più svantaggiate della regione.
L’occasione è stata offerta loro dal convegno “Una politica per il territorio rurale della collina e del pianalto” che è servito ad analizzare le problematiche dei territori che rappresentano un raccordo tra le Alpi e la Pianura Padana e che in questa regione rappresentano il 15% della superficie (367.400 ettari) e circa un terzo dei comuni (415).
Questi territori-cerniera si trovano a patire una serie di circostanze negative – dall’alta densità abitativa alla mancanza delle agevolazioni fiscali concesse invece alla montagna, alla cementificazione che ha rubato terreni all’agricoltura – ma hanno ancora le risorse e l’ambizione per raggiungere un riscatto.
A detta dell’assessore provinciale all’agricoltura, Bruno Specchiarelli, «la provincia di Varese manifesta un buon fermento grazie alla nascita di nuovi consorzi tra produttori, che a fronte di un individualismo ancora diffuso, testimoniano una nuova mentalità» e una sostanziale inversione di tendenza.
A fargli eco è l’assessore regionale all’agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, secondo cui «sono necessari una migliore pianificazione gestionale del territorio agricolo, da concertare tra Provincia e Comuni, e una maggiore sinergia tra produttori».
Secondo Ferrazzi non va trascurato il fatto che «una buona parte del territorio provinciale (36,7%) è lasciata al bosco» che è in espansione «a causa dell’abbandono delle attività agricole tradizionali» ed è anche per questo che si deve partire per «ragionare sull’opportunità di sostenere le imprese agro-silvo-pastorali attraverso la multifunzionalità e l’offerta di servizi, al fine di impedire il fenomeno di abbandono delle attività agricole e, conseguentemente, migliorare il loro reddito”.
«I punti di forza di questi territori e delle loro agricolture», ha insistito poi Ferrazzi, «devono diventare le chiavi per la loro competitività futura. L’agriturismo, l’agricoltura biologica, l’incentivazione alle filiere di preziosi prodotti di nicchia, ma anche il sostegno sono alcuni degli strumenti sui quali basare un effetto volano per l’economia rurale dei territori collinari e sui quali Regione Lombardia continuerà a lavorare con proposte concrete».
A conclusione dell’incontro è stata annunciata la nascita di un gruppo di lavoro che includerà tutti i soggetti interessati e che lavorerà a una solerte definizione di un documento (sarà pronto entro un anno) sulle linee-guida della politica per le aree rurali di collina e all’avvio di progetti operativi territoriali e di filiera.
I territori collinari del varesotto vedono la produzione di alcuni formaggi tipoici locali, tra cui la Formaggella del Luinese (caprino) e il Cingherlino (vaccino o misto vaccino-caprino).