La Regione Piemonte in difesa del latte crudo alla spina

30 gennaio 2009 – Sarà perché in Piemonte ci sono circa 4mila allevatori e 300mila mucche da latte, sarà perché l’attenzione per il comparto zootecnico è sempre stata alta, ecco che ancora una volta l’amministrazione regionale si muove in aiuto delle piccole aziende locali, che qui come in tutta Italia stanno attraversando un momento critico, anche a seguito dell’ordinanza governativa del 10 dicembre contro il latte crudo alla spina.

Entro la fine di questo mese, infatti, l’Assessorato regionale all’Agricoltura farà eseguire di concerto con i centri di profilassi preposti un sistematico piano di controllo dei distributori presenti in regione, per garantire ai consumatori l’assoluta affidabilità del prodotto, al fine di rilanciare le realtà che su questa diversificazione hanno investito e creduto.

Riferendosi ai cartelli che il Governo ha obbligatoriamente fatto affiggere sui distributori, e che indicano la presunta necessità di bollitura, l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco ha sottolineato che «nessuno studio dice che il latte crudo vada bollito» e che non si può rimanere indifferenti di fronte alla demonizzazione di questo prodotto.