Settecento agnelli abruzzesi per la Pasqua dei terremotati

Pecore e agnelli di razza Sarda – foto Marcello Mundula – Creative Commons License©

10 aprile 2009 – Agnelli a tempo di record dai pastori abruzzesi alle popolazioni flagellate dal sisma del 6 aprile scorso. Grazie all’intervento finanziario della Regione Abruzzo e della Legacoop, intervenuta attraverso cinque cooperative di Imola (Asscoper, Cti, Cesi, Sacmi, 3L), i terremotati potranno passare le festività pasquali senza rinunciare al tradizionale agnello, che una volta tanto, come accadeva prima dell’era della Gdo, tornerà ad essere abruzzese doc per tutti.

L’iniziativa, partita grazie alla proposta dei pastori, che hanno offerto la bellezza di settecento agnelli a un prezzo “politico”, sarà resa possibile dall’intervento degli stessi protagonisti che, scesi a decine per lo più dalle montagne di Scanno nell’area colpita dal terremoto, lavoreranno incessantemente, visti i ristetti tempi operativi a disposizione.

Macellare, pulire, porzionare settecento bestie non è un lavoro da poco, ma i pastori ci mettono la loro parola e la loro faccia e garantiscono che ce la faranno: “in meno di due giorni”, hanno assicurato, “sapremo garantire una vera e propria impresa che avrà il valore della tradizione ma anche e soprattutto quello della vicinanza e del calore umano, e che è nostro dovere portare a chi è più sfortunato di noi”.

È grazie ai pastori, quindi, che uno dei più spontanei segnali di speranza e di solidarietà giunge ai terremotati in questo difficile momento, in cui molte delle iniziative avviate stanno assumendo una caratterizzazione forse un po’ troppo mediatica. A differenza di altre operazioni ampiamente divulgate da stampa e televisione, questa – che non trova spazio sui media nazionali a larga diffusione – si fa apprezzare per la sua sostanza e discrezione, e per quel carattere forte e gentile, che la gente di questa terra sa dare alle proprie azioni, rimboccandosi le maniche nei momenti più difficili.

«È un segnale importante di speranza», hanno sottolineato i pastori scesi alL’Aquila per l’occasione, «di quello spirito di solidarietà ma anche di caparbietà a non arrendersi mai che sarà indispensabile avere e mantenere non solo nei prossimi giorni, ma nei mesi e negli anni futuri, per ricominciare».