”La crisi morde? E io vi affitto le vacche sul mio sito web”

Le vacche di Mathias Erath al pascoloTanto tanto l'avesse chiamata "Cow for rent", qualche margine di successo l'avrebbe potuto ottenere, ma con quel nome lì, e con quel sito – www.kuhforyou.at – le possibilità di riuscita dell'iniziativa si riducono al lumicino, laddove "kuh" in tedesco significa "mucca", con il resto in inglese, per significare che lui le sue vacche le affitta.

La cantina di stagionatura di Mathias ErathIl "lui" di questa storia si chiama Mathias Erath, ha trentatre anni e fa l'allevatore nel Vorarlberg, il land austriaco al confine con la Svizzera. Per quanto la sua azienda abbia appena quattordici bovine, da latte, la crisi morde (e per fortuna che l'azienda trae da diversi ambiti di attività il suo reddito) e così, dove non arrivano i risultati di mercato, arriva l'ingegno, ammesso che di ingegno si possa trattare.

 

Tre delle vacche in affitto, ognuna descritta per il suo carattere ed aspetto esterioreL'idea è mutuata da altre mille, a cominciare dall'antesignana di tutte, quell'"Adotta una pecora" dell'abruzzese Parco Produce di cui mezzo mondo ha parlato e che tanti allevatori hanno poi riadattato, ognuno con le sue piccole varianti. La formula del giovane Mathias è semplice: si versano 232 euro in otto (s)comode rate (settimanali) di 29 euro ciascuna, e si ricevono otto chili di formaggio fatto col latte "della propria mucca". Ma volendo si può andare anche a trovarla, bere un po' del suo latte e persino mungerla.

 

Per arricchire la proposta l'allevatore austriaco ha pensato di mostrare – sul suo sito web – ogni vacca al suo affittuario, con l'ausilio di apposite webcam, e di raccontare nei social media, scendendo nel dettaglio sul carattere e l'aspetto di ciascun animale (si va dalla "bella signorina" Halde all'"allegra natura felice" di Ria, nella foto qui sopra), di modo che ognuno possa scegliere quella che più fa al caso suo.

 

Qualcuno già parla di successo, dopo una prima adesione di un consumatore cinese all'iniziativa, ma da qui a poter credere che non si tratti di una mera notizia "di colore", il passo non sarà di certo breve. Buona fortuna, mister Erath!

 

9 settembre 2013