Dalle stalle alle stelle, l’assessore Fava ora pensa alla montagna

Una forma di Silter di alpeggio di pochi giorniC'è sempre un'occasione di riscatto per tutti, prima o poi nella vita. Dopo essersi occupato di allevamenti intensivi e quote latte con lo stile che ben distingue larga parte dei politici leghisti (leggi qui e qui) l'assessore lombardo all'agricoltura Gianni Fava, è di recente passato a parlare di montagna, della sua fragilità e della necessità di sostenere la sua economia valorizzando al meglio le sue tipicità, e i suoi prodotti più autentici. A dir poco irriconoscibile.

Serviranno una "maggiore attenzione e più risorse per l'agricoltura delle terre alte: la montagna è il più autentico presidio e la sua economia è la miglior tutela ambientale del territorio", e poi "le attività forestali devono essere messe in condizione di generare reddito e marginalità, anche attraverso l'attività degli enti consortili, e la chiave di volta di tutto questo sta in un più snello ed efficace sistema di erogazione dei contributi pubblici". E così, dopo aver lanciato a fine settembre la sua chiara e tagliente visione sul ruolo decisivo dei Consorzi forestali regionali, l'assessore è già passato dal dire al fare.

 

Colto da un'impennata di pragmatismo, Fava ha così compiuto un tour conoscitivo delle realtà produttive, iniziando – sembra non a caso – da quelle legate al Silter, in Val Camonica e nell'Alto Sebino, parlando proprio di un sistema che, per quanto ormai vicino alla Dop, ha ancora molta strada da compiere per affermarsi sul mercato. E per affermarsi sul mercato l'assessore pare guardi lontano. Forse tanto, troppo lontano (si parla di estero), per un prodotto che ha ancora bisogno di farsi conoscere fuori dalla propria provincia (a parte rari casi, è difficile incontrarlo persino a Milano, che dista 140km appena) e che prima ancora di affermarsi fuori dai confini nazionali ha la necessità di ben radicarsi quantomeno nella regione di origine.

 

La concessione della denominazione di origine protetta, ormai prossima dopo anni di attesa (l'ok della Regione Lombardia è arrivato nell'autunno del 2012), offrirà il dovuto lustro a questo formaggio a latte crudo semigrasso, prodotto tutto l'anno e ben legato all'alimentazione locale (è un elemento forte del disciplinare, la cui versione pdf, di 459kb, è scaricabile da qui).

 

Per saperne di più sul Silter, leggi anche il nostro articolo del novembre 2012.

 

7 ottobre 2013