Bagoss: l’assessore Fava lancia la volata per la Dop

Era un po' che la cosa stava covando, è evidente. Come la brace si nasconde sotto la cenere, e non stenta ad incendiarsi alla prima occasione propizia, allo stesso modo è bastato un intervento dell'assessore Gianni Fava (l'assessore agricolo lombardo, che quando visita le realtà montane parla di un Psr specifico per le terre alte lombarde: leggi qui) per far sì che in quel di Bagolino qualcuno decidesse di lanciarsi in un progetto per la Dop del Bagòss.
 

Come se il Bagòss non si fosse già promosso e tutelato in questi ultimi dieci anni di straordinario e meritato successo, attraverso le mille attenzioni mediatiche ricevute, la marchiatura in fascera (arrivata proprio nel 2004) e il Presidio Slow Food (che, si badi bene però, accoglie al suo interno appena sei produttori della cooperativa Valle di Bagolino; poca cosa se si considera che le malghe son ventotto e le aziende zootecniche presenti nel comune trentacinque).

Vero è però che una realtà su cui da oltre dieci anni si sono accesi troppi e forti riflettori si ritrova oggi a dover sostenere sul mercato le insidie di almeno due "Bagos-non-Bagoss" e di mille venditori di chiacchiere (in un contesto, anche professionale, in cui ben pochi sanno riconoscere ed apprezzare la qualità reale e originale), e a dover gestire – al suo stesso interno – le non poche pulsioni per una richiesta di mercato che supera spesso i livelli produttivi.

Se a tutto ciò si aggiunge che in questo lasso di tempo in altre vallate non lontane prodotti in parte analoghi e di tutto rispetto hanno ottenuto la Dop acquisendo una crescente e meritata rilevanza, allora si comprende come anche solo la fiamma di un cerino avrebbe potuto scatenare l'incendio.

 

E allora, si vuole la Dop? E che Dop sia! Dopotutto l'assessore, in visita ai produttori di Bagolino, è stato chiaro: «La scelta di procedere per ottenere il marchio Dop spetta a voi, ma personalmente ritengo che optare per una decisione diversa vada contro qualsiasi logica», ha detto senza mezzi termini Fava, che poi ha aggiunto: «sappiate che la Regione vi sosterrà, nel caso vogliate puntare al riconoscimento comunitario».

 

Il dado quindi appare tratto. Per il resto c'è la cronaca locale che racconta (qui e qui) e racconterà ogni sospiro di una vicenda che – se seguirà l'iter delle altre – dovrebbe compiersi nei prossimi dieci anni.

 

Nel mentre ci accingiamo a pubblicare, giunge in redazione la notizia della nascita del Consorzio di Tutela del Bagòss. Ve ne diamo atto in un altro articolo di oggi, che potrete raggiungere cliccando qui. Buona lettura!

 

3 febbraio 2014

 

Per saperne di più:

Sito web Cooperativa Valle di Bagolino

Pagina web Presidio Slow Food del Bagoss