Quanto anticipato in esclusiva dalla nostra testata due settimane fa, a proposito del ruolo da protagonista che i Formaggi Principi delle Orobie avranno in occasione dell'Expo 2015, ha trovato conferma venerdì scorso nella conferenza stampa organizzata dall'Associazione Fiera di San Matteo di Branzi, tenutasi presso il Palazzo della Provincia di Bergamo e a cui ha partecipato, tra i relatori, Piero Sardo (nella foto qui sotto, mentre presenta il progetto), presidente della fondazione Slow Food per la Biodiversità e da sempre massimo riferimento in materia casearia dell'associazione braidese.
Oltre che per ufficializzare la scelta operata da Slow Food di accogliere con questi prodotti le delegazioni internazionali presso la "Piazza dei Sapori" dell'Expo, l'evento ha offerto l'occasione per sottolineare il non secondario ruolo di volano che questi prodotti avranno per il riscatto dell'economia complessiva della montagna orobica, a cavallo delle province di Bergamo, Lecco e Sondrio, e delle Terre Alte in senso lato. Un'economia fatta di turismo sostenibile, di mantenimento delle tradizioni agrozootecniche rurali, di accoglienza, di tutela ambientale e paesaggistica e di un rilancio delle attività produttive dell'indotto.
Pur essendo basata su un'aggregazione di imprese private, la realtà dei Fpo ha ben manifestato sin dai primi passi il proposito di costituire un Osservatorio dell'agricoltura di montagna e di volersi fare portavoce delle potenzialità del territorio. "Per sostenere l'economia agricola montana", affermano i fautori del progetto, "è necessario sviluppare in modo integrato, in rete con gli attori istituzionali, turistici e culturali, le grandi potenzialità del territorio". In questo senso, i Fpo, prima ancora della costituzione della omonima Ati (Associazione Temporanea di Imprese), avvenuta lo scorso 20 febbraio, hanno promosso la collaborazione con i Centri Studio della Valle Brembana e della Valle Imagna (per operare le ricerche storiche sui prodotti), con il Cai (Club Alpino Italiano, per la gestione di sentieri gastronomici e per la formazione delle guide e dei responsabili dei rifugi alpini), con il Parco delle Orobie Bergamasche, la Comunità Montana Valle Brembana e l'Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme.
In questo senso l'Expo rappresenterà un'occasione preziosa per lo start-up dei pacchetti turistici e delle escursioni (sia organizzate che non, in loco coadiuvate dai necessari strumenti informativi). Attraverso un'ampia proposta di itinerari da effettuare a piedi, in mountain bike, o integrando diversi mezzi di trasporto, i Fpo si prefiggono l'obiettivo di mettere in rete i nuclei storici e i maggiori siti di interesse storico, paesaggistico e culturale – quali i rifugi, gli alpeggi, i centri di produzione casearia – con le strutture della ricettività montana. Oltre alla Valbrembana, naturale via di accesso dalla bassa bergamasca e dal milanese, le "porte" naturali di questi percorsi saranno la Valsassina e la Valtellina, attraverso le quali si dipanerà una vera e propria rete assai articolata e comprendente le Orobie occidentali la montagna lariana e la Valtellina.
L'insidia delle mistificazioni
Tornando alla conferenza stampa di venerdì scorso, ampia soddisfazione è stata registrata al termine dell'incontro tra tutti i presenti, ivi inclusi i rappresentanti delle amministrazioni locali e – ovviamente – della cordata di imprenditori artefici del progetto dei Fpo. Tra questi, Francesco Maroni, responsabile della Latteria Sociale di Branzi e presidente e fautore della Fiera San Matteo, ha sottolineato «l'importanza di creare sinergie tra realtà di piccole dimensioni, al fine di promuovere i prodotti ed evitare mistificazioni».
Una preoccupazione fondata, a quanto pare, dal momento in cui l'unico quotidiano locale a dare risalto all'iniziativa – L'Eco di Bergamo – è riuscito a prendere due cantonate in un colpo solo – e di rara gravità – visto che si tratta di questioni ben note a chi fa informazioni in valle: nell'articolo apparso sabato scorso nella sua edizione online, lo Stracchino all'Antica è stato indicato semplicemente come "Stracchino" e il Branzi Ftb (Formaggio Tipico Branzi) è stato definito semplicemente "Branzi", ingenerando così una evitabile confusione tra i propri lettori, che sul mercato trovano tanto l'uno quanto l'altro prodotto.
24 marzo 2014