Mangiare e nutrirsi sono due attività del vivere dense di significato: dalla necessità fisiologica al mezzo di identificazione culturale, dal valore religioso e sociale a quello etico. Non solo strumento di sopravvivenza, quindi, ma espressione di una nostra specifica attitudine verso noi stessi e il mondo che ci circonda, punto di arrivo di un percorso che ha radici nella storia dell’uomo e va di pari passo con l’evoluzione della sua intelligenza e della sua coscienza, denso di implicazioni psicologiche e spirituali.
Al di là del fenomeno ideologico del veganesimo, il vegetarianesimo sostenuto da motivazioni di tipo etico è ormai argomento fortemente coinvolgente e controverso. La conoscenza degli errori e degli orrori compiuti dai fautori dagli e negli allevamenti intensivi rende improcrastinabili riflessioni e azioni decisive sul fronte del consumo di prodotti di origine animale. E in questo senso non è sufficiente una semplice scelta vegetariana per assicurarsi posizioni eticamente valide nei confronti degli animali da reddito.
Si tratta di un argomento da affrontare a tutto tondo, ed in questo senso va la giornata di studio intitolata “Etico e sostenibile: produzione e consumo nel rispetto degli esseri viventi e dell’ambiente”, in programma a Torino il 20 e 21 settembre presso il Polo Culturale Lombroso, in via Cesare Lombroso 16. L’iniziativa, che vedrà intervenire alcuni tra i più eminenti specialisti della materia sottolinea nella sua presentazione l’obiettivo di perseguire “un ambiente sostenibile, per un consumo consapevole, e per una nutrizione di qualità”.
“Nutrirsi con il latte e i suoi derivati, mangiare uova o vestirsi con indumenti di pelle”, sottolineano gli organizzatori nella presentazione dell’iniziativa, “ci coinvolge in egual misura”. Consumare prodotti di origine animale – non solo la carne – significa muovere un sistema di cui si è inevitabilmente parte integrante. Le considerazioni riguardanti l’impatto ambientale dovuto agli allevamenti intensivi – tanto dal punto di vista dei consumi energetici quanto da quello del potenziale inquinante e del degrado degli ecosistemi terrestri ed acquatici – portano anche coloro che tengono a cuore la salute dell’ambiente a rimettere in discussione il consumo dei prodotti di origine animale.
Non si può quindi ignorare quanto la zootecnia industriale abbia inciso sul benessere degli animali, sulla salute dell’ambiente come sulla salute pubblica. Basti pensare – per dirne solo una – al preoccupante fenomeno dei batteri resistenti agli antibiotici. Ciascuna specie vivente riceve o dà sostentamento ad altre specie viventi – animali o vegetali – ma quel che molto spesso differenzia il comportamento umano (tanto degli industriali del settore quanto di larga parte dei consumatori) verso gli ecosistemi sono – ed è lampante – la sopraffazione e lo sfruttamento.
Ma esiste ancora – ed è il caso di dirlo: resiste – un’altra modalità di allevare gli animali in modo sostenibile per l’ambiente, acquisendo le mansioni di custodi del territorio e delle tradizioni locali. Rispettare la vita degli animali che si allevano vuol dire difenderne il benessere, curarli in caso di malattia, nutrirli secondo la loro fisiologia (i ruminanti con erbe e foraggi, non con insilati e mangimi), farli vivere in un luogo adatto alla loro specie e al loro profilo etologico, farli accoppiare naturalmente e infine garantire la conservazione delle specie.
Vi sono allevatori e tecnici che dedicano la propria vita ad allevare animali con profondo rispetto nei loro confronti e con grande senso di responsabilità: gente che mettendo passione e cuore in questo lavoro. Assieme a loro una piccola ma crescente schiera di consumatori consapevoli, sempre più sensibili alla necessità di non abusare dell’ambiente e degli animali, di limitare i consumi e di rendere sempre più consapevoli le proprie scelte, alimentari o meno che siano.
Rispettare la vita è oggi più che mai parte di un percorso di consapevolezza che ci consente di discernere con un poco di saggezza le azioni da compiere.
1° settembre 2014
10:00-10:20 M. Nuovo – Presentazione e introduzione all’incontro e agli argomenti delle 2 giornate