La Fiera di San Matteo non si farà. Il motivo? la tassa che non c’era

L'annullamento della Fiera di San Matteo 2014 farà perdere all'economia di Branzi la visibilità e la risonanza data sinora dalla presenza di grandi formaggi come il Bitto storicoCoup de theatre sulla scena di una delle principali manifestazioni casearie dell'arco alpino: la Fiera di San Matteo di Branzi – manifestazione che per nove anni (2005-2013)  ha rinnovato i fasti del principale mercato caseario orobico – quest'anno non si terrà. Seguirà la medesima sorte la più giovane ma non meno importante Sagra della Polenta Taragna. Il motivo: la cecità di un'amministrazione comunale che – non soddisfatta del rilancio del territorio operato grazie alle due iniziative – ha fatto quel che nessun'altra gestione pubblica avrebbe osato fare, cercando di imporre agli organizzatori l'introduzione della tassa sul suolo pubblico.

 
A tale proposito, l'Associazione Fiera San Matteo di Branzi ha diramato nei giorni scorsi un laconico comunicato stampa con cui ha reso noto che i due appuntamenti – tradizionalmente fissati negli ultimi weekend di settembre – quest'anno non si terranno. "La decisione", spiegano gli organizzatori, "è stata presa all'unanimità dai componenti del direttivo dell'associazione stessa e dopo attenta valutazione dei fattori economici in campo".
 
"Con grande rammarico", prosegue la nota dell'associazione, "ci troviamo a dover annullare entrambe gli eventi per motivi principalmente di carattere economico che non dipendono dalla nostra volontà: alla base ci sono la difficile congiuntura generale, la diminuzione degli sponsor e i costi di occupazione del suolo pubblico impostici dall'Amministrazione comunale e comunicatici con sorpresa solo pochi giorni fa".
 
Nelle nove edizioni della Fiera San Matteo l'obiettivo primario dell'associazione è stato quello della promozione e della valorizzazione del territorio di Branzi, della valle e dei suoi prodotti, come attestano le cronache che questa redazione in passato ha dedicato all'evento. "Dal canto nostro", proseguono gli artefici della fiera, "abbiamo sempre cercato di coinvolgere il più possibile la realtà locale, sempre con passione, entusiasmo, coerenza e massima trasparenza sul nostro operato".
 
Peccato, perché i risultati ottenuti, in termini di presenze, di ritorno di immagine per il paese e la valle, anche oltre i confini provinciali, sono sempre stati riconosciuti e apprezzati trasversalmente. "La distanza di vedute in tal senso tra l'Associazione e il Comune", spiegano gli organizzatori, "ci porta con grande dispiacere a dover rinunciare per quest'anno all'organizzazione sia della Fiera di San Matteo sia della Sagra della Polenta Taragna Orobica, eventi sostenibili solo se svolti entrambi".
 
Pur nel rammarico di aver perso (temporaneamente) due appuntamenti di tutto rispetto, ci rasserena la convinzione che – al di là dello sciocco braccio di ferro opportunamente rifiutato – l'Associazione Fiera di San Matteo e ogni singola realtà coinvolta nella situazione sapranno operare al meglio per far sì che dal 2015 i due eventi tornino a rappresentare dei momenti significativi per l'economia locale, dagli operatori agricoli e turistici all'indotto tutto delle montagne orobiche e di larga parte della provincia di Bergamo.
 
Forza Branzi, ci rivediamo nel 2015!
 
1° settembre 2014