Notizie contrastanti arrivano dalla Svizzera questa settimana, insinuando tra i cultori e gli amanti della zootecnia estensiva pensieri e sentimenti ben difformi tra di loro. Se da una parte si può essere fiduciosi che qualcosa si stia facendo di concreto per contrastare il fenomeno delle decornazioni, dall'altra è lecito temere che la presenza delle vacche sui pascoli – e nelle transumanze che attraversano i paesi di montagna – possa perdere in futuro la tradizionale colonna sonora dovuta all'uso dei campanacci.
La prima notizia – quella "buona" – è stata pubblicata all'inizio della settimana scorsa sul Foglio Federale della Federazione Elvetica, né più né meno che la nostra Gazzetta Ufficiale. Per mezzo di essa il Governo svizzero ha ufficializzato l'accoglimento del referendum popolare denominato "Per la dignità degli animali da reddito agricolo", che altro non è che l'iniziativa con cui un gruppo di cittadini ha lanciato la sua campagna a favore delle vacche con le corna". Il progetto che porterà al referendum è stato portato avanti dalla comunità di interessi "Hornkuh" per contrastare la crescente tendenza alla decornazione che si sta registrando da alcuni anni anche nelle piccole realtà di montagna della confederazione. I suoi promotori hanno ora tempo sino al 23 marzo 2016 per raccogliere le 100mila firme necessarie per far passare la loro proposta di modifica costituzionale (per saperne di più, clicca qui).
L'altra novità, assai meno buona, lancia qualche preoccupazione sull'integrità fisica delle vacche, e ombre inquietanti sull'uso futuro dei campanacci, che oltre ad assicurare al malghese il controllo della propria mandria, caratterizza l'ambiente montano, la presenza delle bovine, le loro movimentazioni e molte feste – spesso in costume – legate alla transumanza.
In sostanza, il Politecnico Federale di Zurigo sarebbe giunto ad accertare che il livello sonoro dei campanacci – compreso tra i 100 e i 113 decibel – danneggerebbe seriamente l'udito degli animali. Già che ci si trovavano, i ricercatori non si son risparmiati nel sollevare dubbi: ad essere investigato è anche il peso dei campanacci e dei relativi collari, che – si dice – porterebbe le vacche a ruminare due ore in meno rispetto agli esemplari privi del tradizionale "fardello" (particolare trascurato: le campane pesanti vengono usate per poche ore, in occasione di alcuni brevi spostamenti, ndr). Lascia perplessi un aspetto della cosa: il "suggerimento" che i ricercatori danno alle autorità della salute veterinaria del Paese è accompagnato dall'invito di dotare gli animali di leggerissimi collari con sensore Gps. I contadini svizzeri sembra siano già sul piede di guerra, rifiutando in maniera risoluta una tale prospettiva.
29 settembre 2014