Trionfa la giustizia: il Bitto storico verso il riconoscimento ufficiale

Antonella Manni, figlia del mitico Mosè, una delle quattro caricatrici d’alpe del Bitto storico

Il Bitto storico sarebbe ad un passo dall’uscire dalla sua dimensione di eterno “ribelle”, passando dall’essere elemento scomodo, in perenne contrapposizione con il Bitto Dop, alla dimensione di prodotto-simbolo per le istituzioni locali valtellinesi e lombarde. Stando a quanto appreso in questi giorni da fonti più che attendibili, la Camera di Commercio di Sondrio starebbe per ratificare un protocollo d’intesa con i massimi enti provinciali e regionali interessati, riconoscendo al prodotto il pieno titolo di esistere come realtà a sé stante, con le proprie metodologie di allevamento, trasformazione e stagionatura, nel pieno rispetto delle vere tradizioni.

L’evento rappresenterà una svolta epocale per il settore lattiero-caseario, in grado di creare un precedente degno di essere guardato e studiato con la debita attenzione ben oltre i confini lombardi e italiani. In altre parole, una realtà rurale che in oltre dieci anni di battaglie, resistendo a un’infinità di aggressioni – ricordiamo la mega-multa dell’ottobre 2009 (leggi qui) e l’antagonismo di sedicenti valorizzatori dell’agroalimentare locale – ha fatto valere il diritto a non accettare la deriva dei mangimi e dei fermenti e ha mantenuto saldo il legame con la capra autoctona di razza Orobica, salvando al tempo stesso razza e prodotto.
I nomi dei singoli alpeggi impressi sullo scalzo, uno dei simboli distintivi del Bitto storico – foto Moiola® per Bitto storico

L’ostinazione, il coraggio, la perseveranza di chi è nel giusto ha vinto una volta tanto sulle logiche della sopraffazione dei poteri forti, delle cospirazioni del Palazzo, delle invidie e delle gelosie delle mezze tacche della politica locale, che oggi sono nude e umiliate dal trionfo dei valori veri. L’indecorosa farsa è al termine: la ragione dei giusti, per quanto piccoli, ha avuto la meglio sulla violenza di chi si è armato di regolamenti fatti su misura per chi non conosce altra giustizia che quella utile a portare avanti i propri interessi pelosi.

Ci conforta rileggere oggi, a cinque anni di distanza, quel che scrivemmo in occasione di quella multa deflagrata come una bomba a tempo: “La Guerra del Bitto”, scrivemmo allora, “si appresta a iniziare la sua fase finale, e a giudicare dagli schieramenti in campo, si presume che sarà avvincente oltre che esemplare”. Ci rallegra, certo, l’aver previsto l’esito della vicenda, ma ancor più che la vicenda stessa possa rappresentare un precedente per quei prodotti rurali che ancora soffrono l’attacco del malaffare. E che al Bitto storico ora si prospetti né più né meno ciò che quel formaggio merita: di essere il faro e il traino del sistema agroalimentare lombardo.
Per chi voglia “incontrare” il Bitto storico, la prossima occasione sarà offerta, da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre dalla prima edizione di Wine&Food Style, manifestazione-mercato che si terrà a Cernobbio, sul lago di Como e in cui sono previsti due appuntamenti, oltre che la possibilità di acquistarlo:
sabato 1 novembre, alle ore 11
Il Bitto Storico: successo internazionale di una piccola produzione locale
A cura del presidente del Consorzio del Bitto Storico Paolo Ciapparelli
domenica 2 novembre, alle ore 15
Presentazione del progetto “Principe delle Orobie: sei formaggi al servizio del territorio”
A cura del Consorzio del Bitto Storico
27 ottobre 2014