Il pastore del futuro? Affronta il mercato armato di un ”diario”

Pier Angelo Monzitta con le sue pecore al pascoloChe un'azienda agro-pastorale si determini, nel 2015, a dotarsi di un proprio sito web, non farebbe neanche più notizia, per fortuna. Neppure se l'azienda è in Sardegna, regione in cui il comparto sta subendo una forte, fortissima trasformazione. Qui molti ex pastori – declassatisi ormai al ruolo di semplici allevatori – stanno spingendo le proprie bestie (dapprima le capre, poi le pecore) a suon di mangimi, convinti dalle profferte di un'industria che non intende sottilizzare, e che vuole produrre sempre più, a colpi di alimentazione, costi quel che costi. Tanto il formaggio lo mangerà qualcuno senza un viso e senza un nome, chissà poi dove.

Ecco così che anche una società rurale come quella sarda, naturalmente più isolata di altre e in teoria più portata a mantenersi integra, arriva a trasformarsi come e forse più di altre. Sono i segni negativi di una globalizzazione che non guarda in faccia nessuno, e che pare determinata a vincere ogni sfida, oramai. Anche se la globalizzazione, a guardarla bene, non andrebbe poi tanto demonizzata, essendo fatta di uomini e di cose, di cervelli e di cuori, di tecnologie, di azioni e di mercati.

La homepage del nuovo sito di Monzitta e Fiori

E allora accade che, nel 2015, com'è accaduto in un angolo del Logudoro, un moderno pastore, che pastore ancora lo è a tutti gli effetti, si determini ad un cambiamento che oseremmo dire epocale, prendendo una (apparentemente) semplice decisione: quella di arricchire il proprio sito web, nuovo di zecca (è stato pubblicato in occasione del recente Salone del Gusto), con un proprio personalissimo blog. O per meglio dire, con le sue stesse parole, con il "Diario di un pastore".

Perché poi, in sostanza, ”a forza di guardarlo e di girarci dentro e di vederlo sempre uguale", racconta Pier Angelo Monzitta nel proprio blog, nato lunedì scorso, 9 marzo, "m’è venuta voglia di scriverci quel che so del mio mestiere, perché mi pareva assurdo che ogni giorno nell’ovile, nel pascolo, in caseificio c’è qualcosa di nuovo e il sito è sempre uguale a come me lo hanno fatto". Ecco, Pier Angelo è il prototipo del pastore "giusto" del 2000, che rifiutando una globalizzazione di grave portata ed entità (quella dei mangimi) ha deciso che la sua globalizzazione se la sarebbe fatta da solo, scegliendo uomini ed armi. E raccontando al mondo intero (per ora a chi parla italiano, ndr) cosa lui ha deciso di mantenere dell'antico mestiere dei suoi nonni. E cosa invece cambiare.

Una delle prerogative dell'azienda agricola Monzitta e Fiori è quella di disporre di decine di ettari di pascolo, in parte irriguo«Le innovazioni di per sé non sono da condannare», dice convinto l'imprenditore di Tula. «L'importante è chiedersi sempre, con la propria testa e con la coscienza di chi vuole lasciare ai figli qualcosa di buono, cosa ci darà un'innovazione e cosa arriverà a toglierci». Ed è per questo e solo per questo che Pier Angelo, dopo alcune esperienze di allevamento "moderno" condotte in passato, ha preferito fermarsi e riflettere. Per capire cosa fare, e per prendere la decisione di frequentare i corsi organizzati negli ultimi anni dalla Regione Sardegna, fondamentali per capire e per decidere a quali innovazioni aprire le porte e a quali chiuderle. «In capo a pochi anni posso dire di essere fiero delle mie scelte, non sempre facili e a volte sofferte, ma su cui non tornerei più indietro».

Il pastore Pier Angelo Monzitta, con il figlio Antonio - Foto Sonia PiscicelliDecisioni che il pastore sardo ha ben spiegato nel proprio sito web, raccontando la filosofia aziendale e l'impostazione della propria attività, della fortuna di disporre di tanto pascolo, verde per la gran parte dell'anno, e dei suoi formaggi più tradizionali, ma anche di quelli innovativi. E del valore nutrizionale degli uni e degli altri, pur che siano "prodotti dell'erba". Chi lo conosca e chi avrà modo di conoscerlo, in una fiera o andando a visitare la sua azienda, avrà il piacere di ascoltarlo – e per ora di leggerlo – perché oltre alla passione Pier Angelo sa trasferire nell'interlocutore la conoscenza. Che è tutt'altro che poca, e che spazia dai valori del Cla (Acido Linoleico Coniugato) ai benefici del beta-carotene, passando poi per il giusto rapporto tra gli Omega6 e gli Omega3 e spiegando, per filo e per segno, come si possa semplicemente incidere sul profilo degli acidi grassi, agendo unicamente sull'alimentazione degli animali.

Ecco allora che nell'anno 2015, al mese di marzo, e alla data del 16, lunedì, cioè oggi, è arrivata l'ora di scrivere, nel libro del piccolo mondo fatto di cose come le vorremmo, una data d'inizio. L'inizio di un cambiamento in meglio, una volta tanto. Perché da oggi, e grazie anche a questo "pastore di domani", il senso del "giusto" in pastorizia avrà una sua direzione e delle sue scelte, frutto delle decisioni e dell'autodeterminazione.

Scelte e direzione verso un nuovo domani che verranno messe a disposizione sia dei consumatori – affinché siano più consapevoli di oggi – sia degli stessi pastori e allevatori di oggi. Perché per un cambiamento, per un ripensamento, se c'è voglia di cambiare, c'è quasi sempre spazio e occasione.

Il mercato ora è informato. Chi vuole intendere intenda: ora si può ripartire, anche o soprattutto da qui. Buona lettura a tutti! 🙂

16 marzo 2015

Precisazione dell'editore – La pubblicazione di questo articolo è stata lungamente dibattuta in redazione nei giorni scorsi, in quanto la nostra casa editrice è stata – anche se marginalmente – coinvolta nel presente progetto. Si ponevano i dubbi – è palese! – di un conflitto d'interessi. Poi è arrivata la domanda – che ci siam fatti con gli sguardi negli occhi – e a cui tutti abbiamo risposto allo stesso modo. E che, né più né meno è stata: "se lo avesse fatto qualcun altro, ne avremmo parlato?" Alla risposta "sì, certamente", univoca, la decisione di pubblicare.

Non ci resta altro da fare che augurare ad ogni nostro singolo utente una buona lettura (del blog!) ed una buona divulgazione a tutti gli amici interessati. Un grazie sincero,

Stefano Mariotti