A Livorno la città reale va incontro alla Campagna Vera. Il Medioevo delle confederazioni agricole vede un nuovo Rinascimento

Giuliana Solinas della Fattoria dell'Antica Filiera, nel punto vendita di Campagna Vera di LivornoDa Campagna Amica a Campagna Vera, dall'aggregazione di agricoltori tenuti sotto giogo alla nascita di un piccolo ma vero movimento di base. Il passo è stato breve, almeno all'apparenza, ma la vicenda è parecchio tribolata. E non tanto diversa da migliaia di altre situazioni come questa, almeno sino ad un punto della storia, che poi è l'epilogo che non ti aspetti. Una storia, questa, che racconta quanto i nostri contadini vivano in una sorta di Medioevo il loro rapporto con chi li dovrebbe – a parole ma non nei fatti – difendere, tutelare, rappresentare. Accade con Coldiretti oggi ma potrebbe accadere con qualsiasi associazione di categoria, con qualsiasi di queste corporazioni forgiate più dalla e nella politica (la politica italiana, si badi bene, con la "p" minuscola) che non nate dal basso, come dovrebbe essere, invece.

Il logo di Campagna Amica, aggregazione spontanea dal basso che si propone come alternativa ai mercatini condizionati dalle confederazioni agricoleE allora succede che i rapporti a volte, o spesso (qualcuno dice sempre, e allora, come non vederci un disegno centrale?, ndr), non siano di vero sostegno e di vera rappresentanza ma di dipendenza e sinanco di abuso, che poi fa rima con la parola sopruso. È accaduto a Livorno, ma sarebbe potuto succedere in ogni parte d'Italia, che una piccola azienda agricola, che da qualche tempo ha deciso di farsi seguire per la contabilità da uno studio privato, sia stata esclusa dal mercato di Campagna Amica della Coldiretti, dopo mesi di tensioni e minacce, di accuse e rivendicazioni, che in un Paese che si proclama democratico e civile non dovrebbero neanche essere pensate. Figuriamoci esistere.

IL carteggio tra Coldiretti e l'azienda estromessa dal mercato di Campagna Amica di Livorno - 1/4A raccontare nel dettaglio la vicenda ci sono le ultime corrispondenze tra le parti, scambiate una volta tanto con la Pec (posta elettronica certificata) e qui pubblicate. Ma quel che più ci interessa è il "dopo", perché il dopo ci racconta che un futuro ci può essere, che la schiavitù non esiste, se si ha la spina dorsale diritta e se decidi davvero di uscire dal giogo della sottopolitica e dell'arroganza. E ti determini con altri ad autorappresentarti.

IL carteggio tra Coldiretti e l'azienda estromessa dal mercato di Campagna Amica di Livorno - 2/4Nel caso di Livorno, la piccola ma combattiva azienda agricola, liberatasi da questa incresciosa situazione, ha coinvolto altre tre piccole e determinate aziende agricole, e le quattro insieme hanno affittato un negozio (in via Strozzi angolo via Saglietto, aperto il sabato mattina, 7:00-13:00; dal mese di aprile forse anche il mercoledì), a pochi passi dal mercato di Campagna Amica. La gente comincia a capire, i contadini sanno raccontarsi e i loro prodotti piacciono perché sono autentici come la loro battaglia. Sanno di terra e di sudore, sanno di fatica e di lotta quotidiana, e hanno il sapore della libertà.

IL carteggio tra Coldiretti e l'azienda estromessa dal mercato di Campagna Amica di Livorno - 3/4Più tempo passa e più la gente sa, racconta e acquista, forse perché la gente di soprusi ne ha vissuti e ne vive già abbastanza da una politica non tanto difforme da questa – o che a questa ha insegnato il "mestiere" – forse perché la gente in cuor suo vorrebbe reagire, vorrebbe ribellarsi al sopruso. Forse anche perché Livorno è Livorno. E se non riesce a farlo più nelle piazze, almeno andando a fare la spesa può dare un chiaro segnale di cambiamento.

IL carteggio tra Coldiretti e l'azienda estromessa dal mercato di Campagna Amica di Livorno - 4/4Alla consapevolezza del consumatore, che sempre più cerca cibo genuino, si somma ora, in questa bella storia livornese, la determinazione di molti a portare la propria solidarietà a chi ha subìto e si è liberato, a chi ha dato un segnale importante per un cambiamento. I contadini di oggi devono autodeterminarsi, organizzarsi, aggregarsi dal basso. Non servono ricette speciali se non la ricetta del fare. E qui qualcuno ha iniziato, e merita di essere affiancato, sostenuto, confortato, in una scelta che domani dovrà essere ancora più popolare di quanto lo sia oggi, e che dal sano e libero incontro tra città e campagna troverà la sua dimensione per un futuro migliore.

La città vera, reale, incontra una Campagna altrettanto Vera e reale. L'auspicio è quello di vedere un piccolo grande cambiamento prendere forma. Nel negozio di Campagna Vera a Livorno c'è ancora posto per due o tre aziende agricole e agroalimentari (carni bovine, formaggi vaccini, pane, dolci) con la voglia di cambiare le cose. Gli interessati possono lasciare un messaggio in calce a questo articolo (l'e-mail non viene pubblicata) e saranno ricontattati quanto prima.

19 marzo 2015
 

I produttori di Campagna Vera a Livorno:

Azienda Agricola Pasquini – ortaggi, sottoli, passate di pomodoro, farine, biscotti

Azienda Agricola San Michele – vino, olio e ceci

Azienda Agricola Villamagra – carni e salumi biologici di cinta senese, senza additivi né conservanti

Fattoria dell'Antica Filiera – formaggi pecorini e caprini a latte crudo senza uso di fermenti né di additivi