Bolaffi consacra il Bitto storico tra i grandi della gastronomia

altAncora qualche giorno e il formaggio italiano nelle sue massime espressioni farà ufficialmente il suo ingresso tra i beni esclusivi e fra gli oggetti di culto e da collezione. Accadrà a Milano mercoledì 13 maggio, presso lo show room "Miroglio Piazza della Scala", dove Aste Bolaffi SpA, in collaborazione con Slow Food, dà appuntamento agli appassionati (e a chi se lo può permettere) per la vendita all'incanto di vini rari e pregiati di vecchie annate, a cui stavolta verranno abbinati distillati e prodotti di gastronomia altrettanto particolari. Tra questi, varie forme di Bitto storico e di Parmigiano Reggiano (del Caseificio Santa Rita), che verranno battute sia in forma intera che porzionate (mezza e un quarto).

Presentando l'appuntamento, il presidente della casa d'aste, Giulio Filippo Bolaffi, ha sottolineato che «La concomitanza con Expo Milano 2015 e il suo tema conduttore ci è sembrata un’occasione imperdibile per proporre prodotti quasi introvabili e permettere alla nostra clientela di scoprire sapori nascosti e metodi di produzione antichi, che fanno dell’Italia gastronomica un Paese unico».

La doppia pagina di apertura che l'ultimo catalogo d'Aste Bolaffi dedica al Bitto storicoSull'insolita «location scelta», ha proseguito Bolaffi, «l’idea è stata quella di far “sfilare” grandi vini e prodotti gastronomici con le battaglie a colpi di rilanci “in vetrina” da Miroglio, a pochi metri dalla Scala, centro di cultura, in uno spazio tradizionalmente dedicato alla moda, altro grande orgoglio del made in Italy».

Nella presentazione del Bitto storico in catalogo, il presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Piero Sardo, ha sottolineato la ferrea volontà dei suoi caricatori d'alpe di resistere alle tentazioni "moderniste" (mangimi in alpeggio, fermenti industriali, stagionature ridotte), dando poi risalto ai fondamenti di un disciplinare a dir poco rigoroso: pascolo turnato,  latte di capra Orobica e calècc. Nel narrare lo spostamento delle madrie sui monti, Sardo scrive: "Lungo la via, i tradizionali calècc – millenarie costruzioni in pietra che proteggono la zona di caseificazione – fungono da baita di lavorazione itinerante, in modo che il latte non debba viaggiare, se non per pochi metri, e possa essere lavorato prima che il suo calore naturale si disperda". Concetti che per la prima volta superano i confini di un pubblico specializzato e che andranno ad aggiungere ulteriori nuovi adepti al crescente numero di estimatori che il Bitto storico ha in Italia e nel mondo.

La doppia pagina di apertura che l'ultimo catalogo d'Aste Bolaffi dedica alParmigiano Reggiano della cooperativa Santa RitaTra le forme di Bitto storico che andranno all'asta in questa occasione, figurano forme dei vari alpeggi e di annate comprese tra il 2009 e il 1996. Un formaggio di quasi diciannove anni che non vuole segnare un record e che non lancia una sfida, ma che deve far riflettere il mondo caseario intero: la sfida del tempo è quella che ha caratterizzato i più grandi vini, distillati, e prodotti di gastronomia (pensiamo all'aceto balsamico tradizionale o al leggendario jamón ibérico de bellota). E la sfida del tempo è quella che solo i grandi possono accettare, e che è possibile affrontare solo se il prodotto è stato curato alla perfezione in ogni passaggio e sino dall'erba.

4 maggio 2015

Vini rari e di pregio con una selezione di eccellenze gastronomiche italiane
Aste Bolaffi presso "Miroglio Piazza della Scala"
Via Verdi 2, ang. Via Manzoni – Milano

mercoledì 13 maggio
Prima sessione ore 14:30
Seconda sessione ore 17:30

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Per vedere il Bitto storico nel catalogo online (pdf, dalla pagina 136), clicca qui