«Gentile Ministro… ma le istituzioni che fanno?»

foto dal profilo Facebook di Luca Zaia©

14 luglio 2009 – Riceviamo e volentieri pubblichiamo, integralmente, una lettera aperta di Nunzio Marcelli, presidente dell’Arpo (l’abruzzese Associazione Regionale Produttori Ovicaprini), al ministro Luca Zaia e alle istituzioni regionali:

“Gentile Ministro, ma le istituzioni oltre agli eventi dedicati alla stampa, che cosa fanno quotidianamente?”

“Oggi in visita in Abruzzo il Ministro Zaia esprime la sua ammirazione per il coraggio degli agricoltori abruzzesi. Quello che non sa, gentile Ministro, è che il coraggio che ci vuole per risollevarsi dopo il terremoto non basta, perché ad esso bisogna aggiungere la fatica quotidiana di combattere proprio  con quelle istituzioni che dovrebbero sostenere e promuovere l’agricoltura e l’allevamento.

Lo dimostrano i fatti e le cifre: se non basta il sondaggio condotto qualche tempo fa, che certificava come più del 30% delle giornate lavorative siano spese da agricoltori e allevatori per pratiche burocratiche, anziché per occuparsi delle loro aziende, si possono aggiungere le quotidiane esperienze che ogni collega in questa Regione ha sperimentato. Pratiche a rilento quando si tratta di rimborsare magre cifre per i danni da selvatici; richiesta continua e costante di una burocrazia asfissiante, con multe salate per chi non si adegua e dimentica qualche fotocopia; regole scritte ma soprattutto interpretate per far chiudere le piccole realtà tradizionali, laddove in altri paesi come la Francia le stesse regole (europee) vengono utilizzate per sostenere le produzioni locali.

Alcuni esempi potranno esserLe di aiuto, gentile Ministro, a cogliere la sensibilità delle istituzioni regionali nei confronti del nostro settore.  L’affitto per i pascoli gestiti dalla Regione è triplicato rispetto a tre anni fa, e nonostante sia stata più volte invitata a rivedere queste cifre da capogiro, la Regione fa orecchie da mercante. I rimborsi per i decessi e gli aborti in seguito alla campagna vaccinale per la blue tongue, ottenuti dopo esasperanti lotte degli allevatori, sono stati gestiti in maniera altrettanto burocratese fino al punto da escludere aziende che ne avevano diritto per motivi meramente formali.  E quando queste aziende, che hanno subito un danno e richiedevano un risarcimento previsto dalla Comunità europea e dalle norme nazionali, hanno provato a rientrare nei termini previsti attraverso ricorso al Capo dello Stato, cioè attraverso un ricorso amministrativo che non obbliga ad assumere costosi avvocati e ad lunghe attese per la fissazione delle udienze al Tar, qual è stata la risposta della nostra Regione? Nel merito, nulla, ma è arrivata immediata richiesta di trasporre il ricorso al Tar. Questa risposta, sibillina e burocratica, impone ora agli allevatori danneggiati, se vogliono cercare di recuperare quanto loro promesso dalle istituzioni nazionali ed europee, un costoso ricorso che richiederà chissà quali tempi, mentre la Regione avrebbe potuto rispondere subito nel merito e consentire di seguire la strada del Ricorso al Capo dello Stato.

E mentre da una parte la Regione fa da controparte agli allevatori, dall’altra non si intraprende nessuna seria iniziativa per contrastare una concorrenza spietata, in cui mercanti senza scrupoli approfittano del nome e dell’immagine dei pastori e del territorio per smerciare ai consumatori formaggi, agnelli e prodotti agricoli provenienti da chissà dove. Certo merita attenzione che finalmente una catena che vive sul e del territorio, come Autogrill, abbia annunciato una maggiore attenzione ai prodotti locali; tuttavia, ruolo della Regione dovrebbe essere di regolamentare e proteggere le eccellenze del territorio, come molte altre Regioni più accortamente hanno fatto, per esempio prevedendo uno spazio dedicato alle produzioni tradizionali e locali in relazione alla superficie complessiva di vendita.

Ci auguriamo, gentile Ministro, che al di là dei proclami di intenti e delle foto per i giornalisti questa Sua visita graditissima sia l’occasione di un vero ripensamento della politica regionale verso l’allevamento e l’agricoltura, altrimenti quel trend che ha visto negli ultimi anni chiudere il 90% delle piccole aziende di questo settore non cambierà e il nostro territorio perderà quelle eccellenze che tanto sono state apprezzate in questi giorni anche sulle tavole del G8”.

Nunzio Marcelli – Presidente Arpo  (Associazione Regionale Produttori Ovicaprini)