Giallo caseario nelle Orobie: un “principe” s’affloscia senza apparenti perché

Estate densa di attività e caratterizzata da un curioso imprevisto, per lo Strachitunt Dop. Dopo aver ricevuto – il 22 luglio scorso, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – l'investitura ad operare con il proprio Consorzio di Tutela per tutti gli incarichi ad esso demandati (leggi qui), e dopo essere stato protagonista, dall'11 al 16 luglio all'Expo nel programma di presentazione dei Formaggi Principi delle Orobie, l'erborinato lombardo a due paste, da cui deriverebbe il più noto Gorgonzola, inciampa in un problema tecnico che porterà addirittura alla sospensione della sua disponibilità per diversi mesi.

A darne notizia è stato, venerdì scorso 7 agosto, il quotidiano L'Eco di Bergamo, secondo cui una parte delle forme, di certo prodotte nel pieno rispetto del disciplinare – con un'altezza compresa quindi tra i 15 e i 18 centimetri (un range alquanto ristretto, ndr) – si sarebbero "accasciate" sotto la misura minima prevista, portando il prodotto stesso all'inevitabile declassazione (non più commercializzabili con il proprio nome) e alla conseguente perdita di valore. Un fatto tecnico che probabilmente è ancora da interpretare  dagli stessi attori della filiera produttiva ma di fronte al quale i produttori debbono correre al più presto ai ripari.

Interessante notare che – a fronte di un eloquente titolo ("Anche i formaggi vanno fuori forma. E così lo Strachitunt si ferma ai box"), l'articolo cerca di far passare una tesi del tutto diversa quando racconta che "lo scalzo" sarebbe stato abbassato "per esigenze di mercato". Appare palese anche al più sprovveduto dei lettori che nessuna tendenza di mercato potrebbe portare anzitempo all'attuazione di estemporanee modifiche e che queste – com'è noto – debbano essere richieste nelle competenti sedi e poi ottenute, prima di essere attuate.

Qualche inconveniente tecnico dev'essere di certo occorso in una produzione che negli ultimi tempi è stata purtroppo incrementata in ragione delle aumentate richieste di mercato e della promozione che il prodotto ha avuto da alcuni mesi a questa parte. Si potrà anche essere dei "principi" ma è evidente che nel novero di una gamma di prodotti assai ampia le differenze si fanno poi notare in questi frangenti, laddove qualcuno "spinge", forse inebriato dalle prospettive di mercato, mentre altri (uno di certo, il Bitto storico) non hanno cedutodi un millimetro all'idea di far lievitare i livelli produttivi.

Mettiamoci l'anima in pace, quindi: sino a gennaio niente Strachitunt Dop. Gioiranno di certo i "furbetti della ristorazione" che lo acquisteranno declassato (nel nome e nel prezzo) per rivenderlo come hanno sempre fatto, a prezzo pieno.

10 agosto 2015
 

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