Il mondo agropastorale sardo è in forte fermento per il ritardo nell'erogazione dei premi comunitari. Il disagio è particolarmente forte in quanto molti dei soggetti toccati dal problema confidavano di ricevere i fondi per effettuare nuovi investimenti, in gran parte legati alle trasformazioni che il comparto sta attraversando per mantenere alta la propria competitività.
Ancora una volta come in passato, fulcro del movimento che contesta le inefficienze dell'amministrazione regionale è Ollolai, nel nuorese, dove il primo cittadino Efisio Arbau ha deliberato formalmente il proprio sostegno al mondo dei pastori e degli allevatori e ha sollecitato «un’immediata e concreta presa di posizione della Regione Sardegna per sbloccare i pagamenti dei premi agricoli europei destinati agli operatori del settore agricolo».
«La situazione nelle campagne», ha dichiarato Arbau, «è allarmante. La categoria è allo stremo perché si aggiungono alla mancata erogazione dei soldi uno stillicidio di promesse vane e di rinvii. Nonostante i continui solleciti, la Giunta Regionale non può stare a guardare ma dovrà finalmente assumersi le proprie responsabilità. In particolare per il ritardo epocale nel riconoscimento di Argea come Ente pagatore dell’Agenzia Regionale e per la mancanza di autorevolezza nei confronti degli interlocutori romani».
Una situazione paradossale e in grande contrasto con i segnali che giungono dall'export, dove nel 2015 il 60% della produzione di Pecorino Romano Dop (25mila tonnellate) è stata assorbita dalla richiesta straniera, facendo registrare un +23% rispetto all'anno precedente e imponendosi come il prodotto di maggior successo del made in Italy su mercati altamente ambiti e competitivi come quelli degli Stati Uniti (+28%), della Gran Bretagna (+22%), della Francia (+16%) e del Giappone (+9%).
Il clima che si registra attorno alla sua produzione appare positivo, con i giovani che – a differenza di quanto accaduto nel recente passato – stanno dimostrando di accettare il testimone dei padri, attratti da un settore che meglio di altri in questo periodo congiunturale garantisce lavoro e una qualità della vita – nella natura e con gli animali – apprezzata da molti. Giovani che di fronte alle poù diverse problematiche appaiono determinati a tenere duro e a far fronte ad una vita che offre prospettive ma richiede sacrificio, abnegazione e determinazione a farsi valere. Come accade, per l'appunto in Sardegna, a causa dei ritardi nell'erogazione dei primi registrata in questi giorni.
25 gennaio 2016