“Un Rolex per venti agnelli destinati ai poveri”: l’appello di un parroco sardo scatena le polemiche

   Quella che si è tenuta domenica 6 marzo nella cattedrale di Tempio Pausania non è stata una messa come altre. E non lo è stata a causa dell'insolita appendice al rito officiato da don Antonio Tamponi, vicario vescovile e parroco della chiesa. Dopo aver pregato i fedeli di rimanere nel luogo di culto al termine della cerimonia, il sacerdote ha lanciato un appello, richiedendo ai presenti venti agnelli per i poveri, e offrendo in cambio nientepopodimeno che il suo Rolex.

L'appello, che al momento pare abbia provocato giusto qualche brusio tra gli astanti, ha generato poi diverse polemiche, sia per una presunta sconvenienza del pronunciare un appello del genere in un contesto giudicato inidoneo, sia e soprattutto per la sorpresa di molti nell'apprendere che il loro parroco possedesse un oggetto di tale rilevante valore consumistico (l'orologio, della serie Air King, costa dai 2 ai 4mila euro, a seconda del modello). Inoltre, e come era facilmente immaginabile, non è mancato l'attacco sferrato, con la violenza che li contraddistingue, dagli animalisti.

A spegnere le polemiche, o almeno una parte di esse, è giunta in settimana la stampa quotidiana sarda, che ha riproposto un'intervista rilasciata nel 2010 ad una radio locale da don Tamponi. Intervista in cui l'allora neo-parroco parlava di quel Rolex, ricevuto in dono in occasione della sua ordinazione sacerdotale. «Un orologio che mi ripropongo di cedere prima o poi», disse allora il sacerdote, «per aiutare i poveri che fanno capo all’Emporio della Carità, una struttura di aiuto e accoglienza voluta proprio da don Tamponi ed operante di concerto con la Caritas diocesana, il Comune e alcuni volontari e che è in grado di sostenere attualmente 434 famiglie di indigenti.

A detta dello stesso sacerdote, oltre alla volontà di procacciarsi cibo, il suo gesto mirava ad "accendere i fari" sull'Emporio della Carità, intento che appare ora più che raggiunto. Peccato solo per un particolare: la disponibilità dei venti agnelli è stata assicurata da due commercianti: un ristoratore e il titolare di una piccola catena di supermercati locali. A noi, in verità, sarebbe piaciuto assai se il prete si fosse ricordato dei "suoi" pastori, vale a dire di chi gli agnelli alleva.

14 marzo 2016