“Io Donna” bacchetta le ronde leghiste contro i lupi

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15 settembre 2009 – In tema di pastorizia e di ruralità, la stampa nazionale, si sa, non ha mai brillato più di tanto. A farci ricredere, almeno per un giorno non è un giornale sensibile alle tematiche sociali bensì – udite udite – una testata femminile, vale a dire “Io Donna del 12 settembre scorso.

Il settimanale allegato al Corriere della Sera ha infatti pubblicato un articolo di Fabrizio Roncone intitolato “La ronda del pastore”, che ha portato ai lettori la problematica legata alla presenza dei lupi negli alpeggi stigmatizzando l’iniziativa – a dir poco becera – suggerita dalla Coldiretti piemontese circa la possibilità di proteggere i pascoli attraverso l’intervento di apposite ronde organizzate.

A tale proposito Roncone commenta: “…Una soluzione di ispirazione leghista. Affrontare i lupi come gli spacciatori. Siamo un Paese comico, a volte disgustoso. La verità è che mentre i lupi sono ancora capaci di essere lupi, i pastori hanno smesso di essere pastori. Proteggono il loro gregge con cagnolini da salotto e, per pigrizia o inettitudine, hanno dimenticato di crescersi i maremmani, quei bianchi cagnoni che anticamente avevano un collare di ferro proprio per resistere ai morsi. Sono cani formidabili. Capaci di sbranare un lupo. E di tenere lontane, nel caso, anche certe ronde”.

Una considerazione da sottoscrivere appieno, anche se in effetti una buona parte del torto in questa storia dei lupi va addossato ad un ripopolamento a volte sconsiderato, di cui un certo ambientalismo senza radici è largamente responsabile.