A Torino Borgiattino chiude per sempre. O forse anche no

 Il messaggio che doveva lanciare l’ha lanciato, dalle pagine torinesi del quotidiano La Repubblica. Dopo mesi di riflessioni in famiglia, dopo più di cinquanta anni passati dietro il bancone della propria formaggeria in via Cernaia, a due passi dalla Stazione di Porta Susa, Carlo Borgiattino chiuderà i battenti del proprio negozio. Accadrà tra meno di due settimane, il 18 di questo mese, e sarà un giorno assai triste per la famiglia Borgiattino, per i suoi dipendenti e fornitori, e per molti consumatori. Consumatori golosi, appassionati del buon formaggio, buongustai che da sempre avevano in questa piccola e straordinaria bottega il loro punto fermo per trovare un’assortimento e una qualità senza pari in città.

L’articolo, intitolato “Chiude dopo quasi un secolo Borgiattino la bottega dei grandi formaggi di Torino”, firmato da Jacopo Ricca, ripercorre una vera e propria epopea di una delle più note formaggerie sabaude, che oltre a servire i personaggi noti della Torino imprenditoriale ha visto passare una clientela trasversale, non ultimi i semplici impiegati e gli operai. Luoghi del cibo come questo hanno sempre saputo attrarre, senza troppi clamori, i consumatori che preferiscono il buono al meno buono. E che possono accontentassi di poco (nel senso della quantità) pur di avere tanto.

Secondo Ricca “speranze di un ripensamento non ce ne sono”, ma l’ultima parola è dello stesso Borgiattino, che termina l’intervista con un messaggio di speranza: “Se arrivasse la proposta giusta”, chissà. “Finora non è successo. Ma se accadesse, potrei anche pensarci”.

6 giugno 2016