Castel del Monte: uno scrigno di valori per il pecorino del Parco

Gregge al pascolo - foto del Progetto LIFE Praterie©«Esiste un legame inscindibile tra le qualità del territorio e del pascolo e le qualità delle produzioni casearie, le cui proprietà sensoriali risultano strettamente correlate all'ambiente in cui gli animali vivono, si muovono e si nutrono». A sostenerlo sono stati i ricercatori Aurelio Manzi e Giampiero Sacchetti, intervenuti al workshop "L'erbario e i sapori del Pecorino di Castel del Monte" insieme alla giovane casara Manuela Tripodi. L'iniziativa è servita a ribadire quanto sull'altopiano di Campo Imperatore le qualità naturali e le qualità territoriali vengano a coincidere, determinando le peculiarità del Canestrato.

   Il workshop è stato organizzato dagli operatori degli Help Desk del progetto LIFE "Praterie" del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che punta alla conservazione del buono stato dei pascoli, anche attraverso una gestione armonica e condivisa da parte degli enti locali, chiamati a regolarne l'utilizzo.

«In un paesaggio modellato da un pastoralismo millenario e transumante», ha spiegato Manzi, «la ricchissima comunità erbacea presente sull'altipiano si è evoluta insieme al pascolo. Questo significa che mantenere in vita il pascolo e l'allevamento estensivo garantisce la possibilità di conservare l'eccezionale patrimonio di diversità biologica che i pascoli custodiscono».

Alla luce di quanto illustrato dagli esperti, esistono valori d'eccellenza, di gusto e di qualità, nei formaggi derivati dal latte degli animali che pascolano, in special modo nelle straordinarie praterie tutelate dal Parco, tanto ricche di biodiversità. "Le essenze e gli aromi" è stato detto nel corso dei lavori, "si ritrovano nel latte e nei formaggi che ne derivano. La varietà gustativa, organolettica e nutrizionale di questi aggiunge qualità ai prodotti del pastoralismo".

In sostanza quella del workshop del progetto LIFE Praterie è stata un'esperienza positiva, che ha centrato nel segno, offrendo ai molti partecipanti l'opportunità di scoprire gli aspetti fondanti dell'attività pastorale e gli straordinari valori che la accompagnano, confermando che la qualità dei pascoli è la più alta garanzia per la qualità del latte, e che la tutela degli ecosistemi e della biodiversità delle praterie è condizione imprescidibile per continuare a garantire produzioni casearie uniche ed inimitabili.

7 novembre 2016

Il video è stato realizzato da Valerio Quartapelle