Un grande e diffuso sforzo è in atto in Sardegna per sostenere la realtà produttiva del Fiore Sardo dei pastori. Nei giorni in cui l'Amministrazione Regionale decide di prorogare i termini per l'accesso ai nuovi incontri formativi e divulgativi sulla produzione del formaggio barbaricino Dop, organizzati dall'Agenzia Laore Sardegna (e rivolti ai produttori), è proprio nel cuore della Barbagia che si fa concreta l'ipotesi della nascita di un vero e proprio Distretto del Fiore Sardo.
La proposta, che parte dal sindaco di Ollolai Efisio Arbau, e che verrà ufficializzata il 25 novembre in occasione della tappa ollolaese di "Autunno in Barbagia", si concretizzerà nel primo passo attuativo di un Comitato incaricato di costituire il Distretto. A quest'ultimo aderiranno i pastori, ma non solo. Vale a dire che potranno farne parte tutti i soggetti pubblici e privati operanti nella filiera, oltre ai Comuni legati alla produzione del Fiore Sardo dei pastori.
Dal punto di vista legale sarà un Distretto della filiera agro-alimentare di un prodotto tipico, con una precisa connotazione storica e tradizionale fortemente locale. Un prodotto che nel corso degli anni ha subìto e sta subendo una indebita sovrapposizione da parte di alcune industrie, che, pur non potendo in teoria fare Fiore Sardo (la lavorazione dev'essere a caldo, e nessuno che ritiri latte può lavorarlo a caldo, dovendo refrigerare, ndr), vendono il "loro" Fiore Sardo in ogni dove.
Il 25 novembre a Ollolai i fautori del progetto prenderanno atto delle adesioni e avvieranno le procedure per la costituzione vera e propria del "Distretto", regolamentata dalla legge regionale "Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti" del 2014. Una volta costituito, il Distretto presenterà il cosiddetto "Piano di Distretto", che esprimerà gli obiettivi, il ruolo e le attività al suo intero delle varie figure costituenti, e l'indicazione delle sinergie e delle integrazioni con altri strumenti comunitari, nazionali e regionali di intervento. La suffetta legge prevede l'istituzione del marchio collettivo di qualità agro-alimentare, garantito dalla Regione, per la tracciabilità e la promozione dei prodotti agricoli e agro-alimentari di qualità.
Tutti strumenti in più per qualificare sul mercato il vero Fiore Sardo dei pastori. Vale a dire il Fiore Sardo vero.
14 novembre 2016