In un'epoca in cui la conquista "social" della rete ci appare fiaccata dall'uso che una parte degli utenti ne fa (per aggredire, insultare, semplificare oltre il lecito e non solo, ndr), la storia che qui vi raccontiamo torna a dare un filo di speranza a molti che, come noi, a volte e sempre più spesso nei social media si trovano a vivere qualche disagio. Perché la rete, e i social in particolare, hanno e continuano ad avere, se utilizzati con sobrietà ed efficacia, un potenziale straordinario.
Lo dimostra quanto accaduto giorni fa a partire da una conversazione tra il nostro direttore responsabile Stefano Mariotti e una sua amica (della vita reale), Marzia Verona, pastora e scrittrice che molti di voi conosceranno. Marzia, che aveva posto un quesito tecnico a Stefano (che tecnico non è, ndr), trova oggi risposta alle sue domande dopo che i suoi dubbi sono stati girati ad un nostro "amico speciale", uno dei massimi esperti italiani in materia di legislazione agroalimentare comunitaria, l'avvocato Vito Rubino, ricercatore in Diritto dell'Unione Europea presso l'Università del Piemonte Orientale di Alessandria.
Il quesito della Verona riguardava un particolare normativo su cui verosimilmente stanno circolando dubbi, soprattutto tra i piccoli produttori. Riferendosi alla normativa Reg. UE 1169/2011 e più in particolare (articolo 9, paragrafo 1, lettera l) all’obbligo di indicazione in etichetta della dichiarazione nutrizionale, Marzia poneva alcune perplessità riguardanti le difficoltà che i piccoli produttori possano incontrare nell'attuare alcune norme che appaiono evidentemente pensate per aziende ben organizzate. Uno tra tutti: l'obbligo di indicare in etichetta la percentuale di umidità del prodotto, laddove, argomentava la Verona, "uno stesso formaggio a 30, 60, 90 giorni non ha la stessa percentuale di umidità". "Come faranno", continuava Marzia, "i piccoli produttori a superare anche questa?".
Sempre sull'etichettatura Marzia ci segnalava l'esistenza di una petizione online (lanciata dall'associazione FACEnetwork, ndr) tesa a richiedere alla Commissione Europea una modifica del suddetto dispositivo di legge in favore delle microimprese. Ci scriveva a tale proposito l’amica pastora: “Questo non significa che la normativa che entra in vigore il 13 dicembre non sarà valida; significa che se la petizione sarà firmata da molte persone FACEnetwork potrà avere possibilità di discutere in sede europea una modifica successiva. È corretto?”.
Interpellato sulle due questioni, l'avvocato Rubino ci ha risposto celermente e con dovizia di particolari, confutando largamente i dubbi di Marzia, che verosimilmente saranno i dubbi di molti. Ecco così che si chiude il circolo virtuoso del "buon fare informazione" e più in particolare di una divulgazione come la intendiamo noi, al servizio dei lettori, e che proprio nella dimensione "social" può essere avviata, per poi trovare qui le giuste risposte, poste al servizio dei lettori.
Ecco di seguito quindi le argomentazioni dell'avvocato Rubino, che ci pregiamo di ringraziare a nome del nostro direttore, di Marzia Verona e di tanti piccoli produttori che potranno così sapere come affrontare una materia per molti versi complessa:
"Le piccole produzioni godono già di una esenzione ex ALL. V punto 19. In merito è stata approvata una circolare dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Mipaaf (clicca qui per leggerla) che richiama i principi già adottati in sede di interpretazione del reg. 852/04 CE per le piccole attività artigianali, sostanzialmente riconducibili a: modesti quantitativi, vendita in aree di prossimità o diretta al pubblico. La maggior parte delle produzioni agricole non standardizzate rientrano in questa categoria. Quindi la petizione mi pare in un certo senso inutile, se sottesa a sollecitare una ulteriore implementazione della norma in questa direzione. Sarebbe più utile un question time alla Commissone UE, promosso tramite qualche parlamentare europeo, sotteso a far chiarire dalla Commissione come vada interpretato il concetto di "piccolo quantitativo", su cui nessuno, al momento, si è sbilanciato.
Aggiungo che sempre nello stesso allegato ai punti 1 e 2 ci sono varie ipotesi ulteriori di esenzione, fra cui, di interesse, i prodotti trasformati monoingredienti che abbiano subito solo un processo di maturazione. Su questo e proprio con riferimento ai formaggi è aperta una querelle: sono sicuramente dei trasformati che subiscono un processo di maturazione (stagionano, poco o tanto). La questione fondamentale è sugli ingredienti: se il sale viene considerato un "ingrediente" a quei fini l'esenzione non si applica (il caglio è coadiuvante tecnologico). Poiché tuttavia il reg. 1169/2011 esonera i formaggi dall'obbligo di indicazione degli ingredienti risulterebbe assai singolare ritenerli rilevanti ai fini dell'indicazione nutrizionale (non sono costretto a dirti cosa c'è dentro, ma sono costretto a dirtelo sotto forma nutrizionale?!?). Anche qui, quindi, si renderebbe opportuno interpellare la Commissione, perché chiarisca se l'all. V punto 2 del reg 1169 si applichi o meno ai formaggi.
Per quanto riguarda il tenore di umidità, premesso che il caso specifico non mi risulta sia stato analizzato ancora da nessuno, è mia opinione che i diversi stadi di stagionatura corrispondano merceologicamente a diverse tipologie di prodotto: fresco, semistagionato, stagionato; o, se si vuole, molle, semiduro, duro.
Quindi a seconda della tipologia merceologica e del prodotto si potrebbe far ricorso ad una sorta di "standardizzazione" dei risultati (ricordiamoci che le informazioni nutrizionali sono una "media" dei valori riscontrabili, tanto è vero che possono anche essere dedotte da informazioni scientifiche attendibili o calcoli standard validati). Se fossi nella produttrice in questione mi muoverei in questa direzione, immaginando che ad un certo modo di lavorare il prodotto e di conservarlo corrispondano esiti prevedibilmente omogenei in termini di umidità e concentrazione dei nutrienti.
Avv. Vito Rubino
Esperto in legislazione alimentare
Lo spazio per i commenti a questo articolo resta a disposizione dei nostri lettori per eventuali ulteriori domande sulla materia.
28 novembre 2016