Coop Svizzera lancia il buon latte biodinamico. Italia a due marce

L'articolo sul latte biodinamico pubblicato sul sito della Coop svizzera, CooperazioneSi fa un gran parlare, da tempo anche in Italia, di latte "dell'erba e del fieno", anche se il livello di conoscenza della materia è ancora molto scarso da parte dei consumatori. Come per altre questioni riguardanti il mondo dei consumi, nel nostro Paese troppo spesso il pubblico lascia che le proprie scelte siano condizionate da fattori esterni: la pubblicità in primis (da decenni) e una certa informazione pilotata (verso interessi apparentemente integri, che a volte celano il magna magna dei finanziamenti pubblici) attraverso il mondo dei media (siti web) e dei social media (Facebook, Twitter, Instagram, etc.) dove non tutto è oro solo se riluce.

Seguendo questa tendenza, anche la GDO italiana ha iniziato a dare spazio alle nuove realtà produttive che si vantano di proporre un latte di qualità superiore (che alla prova delle analisi di laboratorio, fatta esclusione per qualche azienda del Nord Italia, lascia più che perplessi), con latti che in alcuni casi sfondano il tetto dei 2 euro al litro senza distinguersi nella sostanza dai latti industriali.

Purtroppo, ed è questo il maggior cruccio per la produzione italiana che cerca o dice di fare qualità, il limite di molti è avere alle spalle una zootecnia inadeguata, in cui, se da una parte si produce in un clima spesso avverso, dall'altra si gode di finanziamenti pubblici che, pur presi a piene mani, vengono poi dispersi in mille rivoli anziché essere utilizzati – ad esempio – per la formazione degli allevatori e per il necessario supporto tecnico: tanto per dirne una, i sistemi d'irrigazione permetterebbero fienagioni migliori e – vivaddio! – anche il pascolamento (che al sud è praticato dalle mosche bianche, ndr).

Il caso svizzero: un esempio da seguire
A convincere invece – e a farlo con una proposta che diventa uno dei riferimenti per il nostro settore, sono gli svizzeri della Coop, che – nonostante i volumi produttivi non siano ancora adeguati alle potenzialità di mercato – ha da poco avviato la distribuzione di latte biodinamico "Demeter", prodotto nella Confederazione Elvetica e marchiato "Naturaplan".

C'è la politica del fare nella campagna d'informazione sul latte attuata dalla Coop svizzera

 

"Nell’interpretazione biodinamica", spiegano i responsabili della Coop svizzera, "il terreno, le piante, gli animali e l’uomo operano assieme in un unico ciclo vitale. Per questo motivo, tipico di questo metodo, è l’impiego di speciali preparati a base di erbe officinali, sostanze minerali e sterco bovino. Prodotti presso le aziende agricole e usati a dosi omeopatiche, sono utilizzati con lo scopo di aumentare la fertilità del terreno e rendere prati, campi e vegetali che vi crescono ricchi di sostanze nutritive".

L'Italia del "Cchiù d'accussì non potimm' fa'"
Un approccio ben diverso se confrontato con quello di alcuni italici agronomi e di grandi esperti di settore che di fronte allo squallore e ai rischi (sanitari, per le bovine, e per la qualità reale del latte) di cattive fienagioni e di vacche confinate in stalla (anche quando fuori si potrebbe pascolare, ndr), fanno spallucce e ti rispondono che "Cchiù d'accussì non potimm' fa'; mi creda dotto', abbiamo dato il massimo! Questa è la nostra eccellenza".

Dal Piemonte i fatti. Altrove le dichiarazioni di intenti
Tornando alla Svizzera, la progettualità e l'encomiabile lavoro operato dalla locale Coop è ben raccontato dal sito web Cooperazione.ch, in un interessante articolo raggiungibile da qui. Vi invitiamo a leggerlo, anche per avere un punto di riferimento in più per capire cosa è bene chiedere anche ai nostri produttori. Se non domani, in un prossimo futuro. Se non in Puglia quantomeno in Piemonte (punta avanzata del buon fare italiano, ma lì c'è l'Università di Torino a dare un encomiabile contributo, ndr) e chissà, magari un giorno in Lombardia e in Veneto.

Il buon latte si misura in laboratorio (e noi lo misurammo)
Sempre a proposito dei valori del buon latte, chi voglia approfondire può (ri)leggere il nostro articolo "Il buon latte esiste e fa bene. 2a parte: le analisi di laboratorio", in cui le analisi di quattro latti – due dell'erba e del fieno (il torinese di Cascina Roseleto e il bavarese di Berchtesgadener) e due industriali – sono commentate dal dietista e nutrizionista Dottor Loreto Nemi.

30 gennaio 2017