Val d’Agri: Braia è al fianco degli allevatori. Ora servono i fatti

La Val d'Agri dal Monte Volturino - Creative Commons License - foto di Potito M. Petrone©Le questioni ambientali lucane, tornate nei giorni scorsi alla ribalta delle cronache nazionali – in primo luogo quelle legate a Trivellopoli e all’inquinamento del bacino del Pertusillo – hanno introdotto elementi di dubbio sulla qualità non solo dell’acqua ma più in generale dell’ambiente della regione.

Dubbi che l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia ha tempestivamente messo al centro della propria agenda, intervenendo lunedì scorso ad un convegno svoltosi presso l’ITAS di Villa d’Agri, e visitando alcuni allevamenti della zona, dando a quell’intervento e a quelle visite un’elevata risonanza mediatica attraverso l’ufficio stampa della Regione e il proprio sito web.

La Basilicata vista dal satellite - Creative Commons License - foto Il Conte©«La zootecnia lucana», ha esordito Braia, «con circa 93mila capi bovini e bufalini – in oltre 2.700 allevamenti, di cui 500 consegnano latte – e con 300mila ovini e 60mila caprini, in oltre 7.500 allevamenti, è un’importantissima realtà che genera occupazione e ricchezza, oltre che presidio irrinunciabile per la Basilicata, con un peso economico e sociale rilevante».

Fatta questa premessa, per ben soppesare i termini della questione, e porre ognuno davanti alle proprie responsabilità, l’assessore lucano ha deciso di usare l’arma della chiarezza, senza girare attorno al problema: «A nessuno permetteremo», ha proseguito Braia, «di inficiare l’immagine degli agricoltori e degli allevatori della Val D’Agri e della Basilicata tutta».

Nel suo acceso eloquio, il prim’attore del mondo agricolo lucano ha voluto precisare che «il comparto è disposto a spalancare le porte a tutti coloro che vogliono conoscere e comprendere, così come gli uffici regionali ad assistere coloro che intendono controllare per prevenire. Ma non a chi vuole speculare, e strumentalizzare, rischiando di distruggere il duro sacrificio quotidiano di generazioni di lavoratori della terra e custodi del territorio».

«L’apporto e la misura di incidenza dell’agricoltura sull’ambiente nelle diverse aree di Basilicata», ha aggiunto Braia, «è dato noto e da veicolare con chiarezza. Molto utile sarà, per raggiungere questo obiettivo, la collaborazione avviata con il Dipartimento Ambiente guidato dal collega Pietrantuono e con gli organi preposti al controllo ed alla prevenzione, che vogliamo siano leali alleati».

Un territorio, quello della Val d’Agri, in cui il monitoraggio e il controllo delle produzioni vegetali e zootecniche sono in atto da tempo, e in cui la Regione Basilicata è impegnata sul fronte dei falsi allarmismi che ciclicamente vedono addebitare presunte e ingiuste responsabilità all’agricoltura e alla zootecnia.

In Val d’Agri «ho conosciuto ragazzi, donne, adulti, anziani, generazioni di allevatori», ha proseguito l’assessore, «…che in questo particolare momento di attenzione mediatica sull’area vogliono solo incrociare i nostri occhi per essere compresi e le nostre orecchie per essere ascoltati rispetto alla realtà del comparto della produzione, dei controlli sui processi e sulla conduzione».

L’iniziativa di Braia, e con lui quella dell’intera Regione Basilicata, pone la Giunta nell’obbligo della più assoluta concretezza, non bastando – si sa – un messaggio né mille messaggi a confutare le dicerie che nel tempo diventano voce di popolo. Serviranno concretezza vera, supporto pieno e stabile e adeguati investimenti per supportare concretamente un mondo che oltre alle visite dei politici e alle parole – per quanto lusinghiere – cerca e ha bisogno delle risposte vincenti. Le risposte dei fatti.

20 marzo 2017

Per approfondire:

L’intervento integrale dell’assessore Luca Braia di lunedì 13 marzo 2017

Zootecnia in Val d’Agri: non chiacchiere ma opere di bene“, di Rocco Rosa