“Ce l’abbiamo fatta, con una misura europea (pacchetto latte) che interviene sul mercato con effetto pluriennale. E abbiamo condizionato tutto al via libera (contratti collettivi) dei pastori”. È con queste parole che Efisio Arbau, sindaco di Ollolai, già consigliere provinciale e regionale, oltre che fondatore del movimento La Base, mercoledì 29 marzo, ha annunciato dal suo profilo Facebook il raggiungimento di un risultato che non è esagerato definire storico.
Un risultato che è giunto grazie all’emendamento alla Finanziaria 2017 presentato dall’onorevole Gaetano Ledda – che delLa Base è consigliere regionale – e approvato proprio mercoledì scorso, all’unanimità, dal Consiglio Regionale Sardo.
E così, “se ci sono ricadute sul prezzo del latte”, ha proseguito Arbau, “si fa con la firma dei pastori, altrimenti i soldi rimangono nella casse pubbliche. Battuta la lobby dei soliti furbi “nazionali e sovrani” che volevano mani libere per mangiarsi i soldi pubblici senza dare ricadute ai produttori. Per capire cosa abbiamo fatto pensate che la Regione mette 14 e lo stato 4 milioni”.
Una misura equa
Finalmente quindi, il settore lattiero-caseario ovino della Sardegna potrà cercare di tirarsi fuori dalla crisi del prezzo del latte (finito sotto i 60 centesimi), innescata dal fermo di mercato del Pecorino Romano (ancora un migliaio le forme invendute) coinvolgendo ogni attore della filiera, pastori e allevatori inclusi.
Le risorse serviranno per affiancare i 4,1 milioni messi a disposizione dal Mipaaf attraverso il cosiddetto “bando indigenti” di Agea, quindi per finanziare un programma di distribuzione gratuita di formaggi ovini Dop (Pecorino Romano, Pecorino Sardo e Fiore Sardo) a favore di soggetti a rischio di povertà ed esclusione sociale. Entro quindici giorni, il programma degli interventi e le relative modalità attuative, saranno definiti di concerto con l’Oilos, l’Organizzazione Interprofessionale Latte Ovino Sardo nata nel dicembre scorso.
A differenza di altre situazioni analoghe verificatesi in passato, il finanziamento stavolta è subordinato – e ci si auspica che d’ora in avanti ciò sia la regola, non l’eccezione – al proporzionale beneficio sull’intera filiera, con accordo collettivo tra i produttori di latte e i trasformatori, e ricadute nella stagione di conferimento in cui si attua, salvaguardando i produttori primari.
Ma non finisce qui…
Contemporaneamente a questa svolta, il mondo della produzione lattiero-casearia sarda ha registrato altri due colpi di scena che meritano di non passare inosservati: da una parte il lancio del Pecorino Romano Solidale (nella foto qui sopra), che vede coinvolti la Cooperativa allevatori Sulcitani di Carbonia e la Biraghi SpA di Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo, dall’altra un’azione legale in difesa del Pecorino Romano e del suo consorzio di tutela.
Per ciò che concerne il Pecorino Romano Solidale, la Biraghi si è impegnata ad acquistare il formaggio sardo ad un prezzo superiore a quello oggi praticato sul mercato, effettuando già l’acquisto di una prima partita di prodotto, del valore di 150mila euro, e avviandone subito la commercializzazione, sostenuta da packaging e azioni promozionali dedicate.
L’azione legale, infine, ed anche questa è notizia di mercoledì scorso, ha visto la Giunta Regionale della Sardegna costituirsi in giudizio, affiancando il ricorso già intrapreso dal Consorzio di Tutela del Pecorino Romano, per la difesa del marchio Dop, presso il Tribunale delle imprese di Roma. Ciò su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura Pier Luigi Caria, contro le arbitrarie iniziative di alcuni produttori laziali che presentando richiesta di riconoscimento, tutela e valorizzazione per la nuova denominazione “Cacio Romano Dop” hanno arrecato danno al consorzio stesso.
A tale proposito Caria ha dichiarato che tale iniziativa è «un atto dovuto a salvaguardia di una delle eccellenze del nostro agroalimentare». «Per questo», ha aggiunto Caria, «sosterremo l’azione del Consorzio che mira a tutelare il nome e le produzioni del più importante formaggio ovino Dop d’Italia».
3 aprile 2017