Si svolgerà domenica 9 e lunedì 10 luglio a Floresta, il comune più alto della Sicilia (1.275 mt. slm), il “Nebrodi Cheese Festival”, il cui payoff lascia ben intendere l’intento degli organizzatori: “Emozioni globali – prodotti locali”. La manifestazione, finalizzata a qualificare e valorizzare le più autentiche produzioni territoriali, ottenute con sistemi tradizionali, in aree marginali e in contesti di agricoltura sostenibile, è organizzata dall’Università degli Studi di Catania, dal comune di Floresta, dall’Ats “Pro Nebrodi” (a cui aderiscono i comuni di Randazzo, Roccella Val Demone, Maniace, Castel Umberto, Castel di Lucio, Tortorici, Sinagra, Basicò, S. Teodoro) e dal consorzio del formaggio Provola dei Nebrodi.
In occasione del “Nebrodi Cheeses Festival”, l’Università degli Studi di Catania presenterà una ricerca del Professor Giuseppe Licitra, dal titolo “Progetto putie: i prodotti caseari nei punti vendita della Sicilia”, sviluppato su 518 punti vendita (20% del totale) distribuiti in 157 comuni della Sicilia (40% del totale) Il termine siciliano “putia”, deriva dal greco apothéke o dal latino apotheca e sta per bottega.
L’obiettivo del progetto è stato quello di rilevare tutti i prodotti caseari presenti nei banconi espositivi, al fine di studiare la diversificazione dell’offerta, il posizionamento dei prodotti caseari tradizionali siciliani, e migliorare le conoscenze sulle dinamiche dei prezzi al dettaglio tra le diverse tipologie dei punti vendita, per l’origine dei prodotti, per il trattamento del latte (crudo vs pastorizzato), per i luoghi della trasformazione casearia (es: aziendale vs. industriale), per la tipologia di prodotto (es: Dop, tipici tradizionali, industriali) e infine per il livello di stagionatura.
Dallo studio è emerso che più del 60% dei prodotti venduti in Sicilia ha – purtroppo – origine non siciliane (resto d’Italia ed Europa). I formaggi a latte crudo sono solo il 40%, inclusi quelli con marchio Dop. E che solo il 12,5% del totale è prodotto in aziende agricole.
I formaggi più venduti (informazioni ottenute intervistando i rivenditori) in Sicilia sono: Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Pasta filata tipo “Galbanone”, ricotta fresca di pecora siciliana e “Galbanone”.
Da qui si evince che uno dei principali problemi del settore lattiero-caseario siciliano è l’organizzazione dell’offerta e la distribuzione capillare. È più facile trovare un “galbanone”, pensate!, in un paesino di cinquecento anime, che un Ragusano Dop. E su con questo messaggio l’invito implicito a rimboccarsi le maniche non può che andare sia ai produttori locali (che usano latte locale, da zootecnia estensiva) sia ai consumatori più consapevoli. Il prezzo non può e non deve essere l’unico metro di giudizio per un acquisto. Mangiare meno, mangiare meglio (prodotti più sani, nutrienti e buoni) è un obbligo per chi sia determinato a fare la scelta giusta, per sé e per la propria famiglia.
Le iniziative legate alla Provola dei Nebrodi – Tra gli eventi principali del “ Nebrodi Cheeses Festival” è da annoverarsi la concentrazione dell’offerta della Provola dei Nebrodi e la presentazione del marchio in caseina del Consorzio del Formaggio Provola dei Nebrodi, che accompagnerà la selezione di questo formaggio su mercato.
Il consorzio, che nel dicembre scorso ha avviato la richiesta di riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta, ha messo a punto un disciplinare che prevede diverse stagionature: fresca (massimo 30 giorni di maturazione), semi-stagionata (sino a 4 mesi) e stagionata (oltre i 4 mesi) ed altre specificità:
– Prodotto della Montagna – tutte le sopra riportate tipologie della Provola dei Nebrodi prodotte con latte proveniente da stalle site in territorio montano (sopra i 600 mt. slm), trasformate in caseifici ubicati in zona montana e stagionato in zona montana, si fregeranno della menzione aggiuntiva “Prodotto della Montagna”, in etichetta.
– Provola “sfoglia” dei Nebrodi – con una stagionatura minima di sei mesi, a pasta dura a sfoglia.
– Provola dei Nebrodi con limone verde o verdello – per le provole semi-stagionate e stagionate è prevista la denominazione “Provola dei Nebrodi con limone verde o verdello”; per ottenerle, secondo la tradizione locale, i casari inseriscono nel cuore della pasta casearia nella fase finale della filatura, un limone verde, poco prima della “chiusura” della provola (la stagionatura minima sarà di quattro mesi).
In attesa del riconoscimento della Dop, i produttori aderenti al Consorzio del Formaggio della Provola dei Nebrodi si sono organizzati per stagionare e vendere insieme parte delle loro produzioni ed in particolare i prodotti più rari e d’eccellenza quali sono la Provola “sfoglia” dei Nebrodi e la Provola dei Nebrodi con limone verde o verdello.
È la prima volta in Sicilia che dei produttori decidono di organizzarsi per selezionare i loro prodotti migliori, stagionarli in forma collettiva e sviluppare una strategia di distribuzione e marketing comune. Un’azione questa di rilevanza storica, che tende a ridurre uno dei punti deboli dei sistemi produttivi estensivi e delle produzioni tradizionali ottenute in aree marginali, e cioè la polverizzazione dell’offerta e l’assenza di una strategia comune di comunicazione, distribuzione e marketing.
I prodotti selezionati dai produttori e presentati all’evento di Floresta, verranno inoltre accompagnati da una adeguata etichettatura e da approfondite analisi sulla sicurezza alimentare, sviluppati da enti di ricerca accreditati e di rinomata fama.
La gran di questi prodotti nebroidensi hanno origine montana (prodotti sopra i 600 mt slm), provenienti da animali prevalentemente al pascolo (molte le essenze foraggere spontanee) e da sistemi estensivi, realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente e ottenuti a latte crudo, a ulteriore garanzia di profili aromatici, sensoriali e salutistici unici.
Due provole rare e particolari – La provola al limone è unica nel suo genere, con la presenza dell’agrume che dopo alcuni mesi di stagionatura conferisce alla pasta casearia delle componenti aromatiche molto piacevoli, in particolare i sentori di citrini che la rendono assai pregiata, oltre che rara.
La Provola “sfoglia” dei Nebrodi, anch’essa unica nel suo genere, ha grandi dimensioni (oltre 5 kg) e una stagionatura superiore ai sei mesi. Si presenta con la pasta casearia che inizia a “sfogliare”, con le fasce caseiniche che tendono a separarsi (alla vista sono delle fessurazioni, in genere concentriche) conferendo al prodotto un aspetto unico e – con l’avanzare della maturazione – sentori di piccante e saporito nonché profili aromatici in cui prevalgono le note di verde-erbaceo, fieno, butirrico e funghi, a testimonianza di un forte legame con il territorio e con le essenze pabulari spontanee.
Un’opportunità per buyer e non solo – L’evento di Floresta rappresenta un’opportunità, per i buyer, i giornalisti, e gli operatori dei punti vendita siciliani e non solo, e per quanti parteciperanno alla manifestazione anche per conoscere il territorio dei Nebrodi, i produttori della Provola dei Nebrodi ma anche di altri Formaggi Storici Siciliani.
In occasione della manifestazione, a Floresta si concentreranno infatti anche i suoi produttori dei formaggi Dop e storici della regione, dalla Vastedda della Valle del Belice al Piacentinu Ennese, dal Pecorino Siciliano al Ragusano. Non mancheranno poi i produttori del Maiorchino, del Caciocavallo Palermitano, della ricotta infornata dei Nebrodi e dei Peloritani. In sintesi, un’occasione più unica che rara per conoscere il mondo lattiero-caseario più autentico e tradizionale della Sicilia in occasione della valorizzazione di uno sei suoi prodotti-simbolo.
26 giugno 2017
Per chi è interessato a partecipare:
La tavola rotonda
La Manifestazione dedica particolare attenzione alle strategie di mercato ricorrenti nei dei punti vendita Siciliani, per cui organizza giorno 10 dalle 15.30 alle 17.30 una tavola rotonda su: “Dalle Putie alla Gdo: quale futuro per i prodotti tradizionali secondo gli attori del mercato”.
Saranno coinvolti nel dibattito i buyer internazionali ospiti della manifestazione ed i principali punti vendita della Sicilia. Interverranno inoltre alcuni chef per presentare le loro esigenze ed i loro criteri di scelta dei prodotti per una gastronomia di alta qualità.
L’obiettivo della tavola rotonda è anche quella di fare incontrare i produttori con i loro potenziali acquirenti, al fine di creare una rete di rapporti diretti tra produttori e operatori del mercato.
L’organizzazione dell’offerta ed un marchio per la tracciabilità dei prodotti sono i primi passi per ridurre l’attuale gap tra questi due mondi.
La partecipazione di Eataly, Hervè Mons, Carlo Fiori (Guffanti), dimostrano l’importanza dei formaggi storici Siciliani e le potenzialità per la valorizzazione, attraverso i prodotti, anche di territori di origine.
Concluderà la manifestazione la premiazione dei migliori punti vendita della Sicilia.
Saranno presentati gli uomini e le donne che gestiscono i migliori punti vendita della Sicilia e che stanno contribuendo a valorizzare i formaggi storici Siciliani.
Sarà infine premiato, “premio alla carriera” un uomo che ha dedicato l’intera vita a cercare di capire, sia pur nel suo piccolo, i criteri di scelta dei consumatori, educandoli a distinguere la qualità a sostegno dei “veri formaggi locali”.
I convegni
Domenica 9 luglio
Convegno sul tema “I prodotti caseari tradizionali: realtà e prospettive nell’era della globalizzazione”.
9:30
Apertura dei lavori presso il centro di stagionatura della Provola dei Nebrodi di Floresta.
Il Presidente del Consorzio Formaggio Provola dei Nebrodi, Piero Valenti presenta “La concentrazione dell’offerta della Provola dei Nebrodi. Il primo marchio in caseina del Consorzio del formaggio della Provola dei Nebrodi”.
11:00
Floresta sala convegni
Saluti del sindaco di Floresta, Nello Marzullo Nello; dei sindaci Ats “Pro Nebrodi”, del Professor Luciano Cosentino, direttore del Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania
11:30-12:00
Presentazione del progetto “Putie: i prodotti caseari nei punti vendita della Sicilia”, a cura del Professor Giuseppe Licitra dell’Università degli Studi di Catania
12:00-12:35
“Selezione e stagionatura elementi fondanti della qualità” con l’intervento di:
Hervè Mons – Maitre fromager, Meilleur Affineur de France, Saint Haon le Châtel France
Carlo Fiori, Luigi Guffanti 1876. Formaggi per Tradizione, Arona (Novara)
Sebastiano Sardo, Eataly
12:35-13:00
Interventi programmati dei e sui produttori dei Formaggi Storici Siciliani, con la partecipazione di:
Professor Massimo Todaro, Università degli Studi di Palermo, per le DOP Siciliane
Professor Vincenzo Chiofalo, Università degli Studi di Messina, per il Maiorchino
Salvatore Passalacqua, produttore di Tuma Persa e Fior di Garofalo
13:00
Interventi dei dirigenti dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana
Onorevole Antonello Cracolici, Assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana
Onorevole Giuseppe Castiglione, sottosegretario MiPAAF
Onorevole Professor Giovanni La Via, eurodeputato
13:30-15:30
Lunch break – Laboratorio del gusto su: Orizzontale dei Formaggi Storici Siciliani, con la degustazione della Ricotta infornata, della Vastedda della Valle del Belice DOP, il Piacentinu Ennese DOP, il Maiorchino, il Pecorino Siciliano DOP, Ragusano DOP e la Tuma Persa, con gli abbinamenti degli chef Bianca Celano del ristorante Qucina Qui a Catania, Davide Guidara del Ristorante Eolian Milazzo, Corrado Assenza del Caffè Sicilia a Noto e grandi vini dell’Etna.
A seguire: Street Food nei vicoli di Floresta, con la possibilità di degustare cibo di strada a base di suino nero dei Nebrodi ed altri prodotti nebroidei.
15:30
Tour paesaggi dei Nebrodi per i buyer, i giornalisti e i relatori del convegno
20:30
Visita e cena presso l’azienda vitivinicola Planeta
Lunedì 10 luglio
In questo scenario generale, l’Università degli Studi di Catania, come di consueto, ritenendo fondamentale il ruolo della conoscenza per qualsiasi azione di sviluppo, anche territoriale, organizza un convegno, il giorno 10, dalle ore11 alle 13.30 intitolato “I prodotti caseari tradizionali: realtà e prospettive nell’era della globalizzazione”.
Sono stati scelte tre tematiche di rilevanza strategica per la valorizzazione dei prodotti caseari tradizionali ed in particolare:
Sistemi di produzione tradizionali e sicurezza alimentare. Sylvie Lortal, Directrice de recherche INRA – Département MIcrobiologie et Chaine Alimentaire, France. Con l’obiettivo di far comprendere come la ricerca sia in grado di dimostrare la salubrità dei prodotti tradizionali a garanzia dei consumatori, nel rispetto della bio-diversità e delle risorse ambientali.
Le produzioni tradizionali: quale ruolo sociale, sostenibile ed economico nell’era della globalizzazione. Prof. Giovanni Belletti. Università di Firenze. A sostegno di un’agricoltura eco-compatibile, il Prof. Belletti interverrà per far comprendere non solo il ruolo economico delle produzioni tradizionali, ma anche il ruolo sociale e culturale di queste realà marginali nell’era della globalizzazione.
La terza tematica non poteva che rivolgersi ai consumatori ed al loro comportamento. Sono stati invitati due relatori a trattare i seguenti temi:
Il profilo dei consumatori Europei dei prodotti tradizionali in Europa. Luis Guerrero. IRTA-Monells, Finca Camps i Armet, Spain. We need confermation.
Le scelte dei consumatori, il contributo del neuro-marketing. Prof Vincenzo Russo Libera Università di Lingue e Comunicazione. IULM Milano
L’obiettivo dichiarato è quello di capire il profilo dei consumatori maggiormente interessati alle produzioni tradizionali, quali sono i principali criteri di scelta dei consumatori, introducendo un nuovo sistema di ricerca quale è il neuro-marketing, in grado di studiare i comportamenti anche inconsci dei consumatori, ma determinanti al momento della scelta dei prodotti.
Altre iniziative
Altre iniziative, dedicate ai punti vendita della Sicilia e ai ricercatori, oltre che vari Laboratori del gusto, sono previste nelle due giornate