Partirà il 9 aprile prossimo, con un incontro pubblico nella biblioteca comunale di Strigno (Valsugana) un ciclo di interessanti iniziative (che dureranno sino a fine maggio) tese a favorire il recupero della produzione in lana locale e della sua cultura straordinaria, denominato “Il ritorno della lana”.
“La lana europea, e quindi anche quella prealpina”, spiegano gli organizzatori, “sono state il primo prodotto agricolo a subire le logiche del mercato globale, sostituite già alla fine degli anni ’50 dalle lane australiana e neozelandese. Forti di prezzi assai concorrenziali, esse riuscirono a spiazzare gli allevatori nazionali transumanti, arrivando letteralmente a distruggere una realtà economica e culturale, e trasformando la lana locale dal bene primario che era a prodotto da inutile, o meglio a scarto da smaltire. Uno scarto per di più ad alto impatto ambientale.
In Valsugana, terra che da sempre vanta in Trentino il maggior numero di capi ovini, tutta la lana proveniente dalle due tosature annuali, eseguite rigorosamente con la luna calante e lavorata nel luogo di provenienza del gregge, aiutava a tener vivo il territorio di montagna fornendo lavoro a intere generazioni nei lanifici di valle e promuovendo un fertile commercio con le città venete.
Allora non si parlava ancora di “chilometro zero”, ma di fatto di questo si trattava, con una produzione che abbracciava un’infinità di manufatti per la casa (materassi e cuscini, tappeti e coperte) e per la persona (calze, guanti, berretti, pantofole, biancheria intima, maglie e maglioni, scialli), prodotti in parte a domicilio e in parte nei piccoli laboratori artigianali di paese.
Attività che completavano il ciclo zootecnico in maniera perfetta e in modo sostenibile, e che ancora oggi potrebbero ridare vita e dignità a esperienze lavorative ancora attuali, con il recupero di tecniche tradizionali in forma creativa e innovativa.
Gli obbiettivi del Corso
– Avvicinare le persone al mondo dei pastori
– Valorizzare la lana locale di pecora alpina che attualmente viene buttata in discarica o bruciata
– Far conoscere ai partecipanti le proprietà della lana alpina e del feltro, soppiantati dalle fibre sintetiche
– Trasmettere ai partecipanti il valore della manualità con il ruolo attivo dell’anziano del luogo nella trasmissione delle conoscenze acquisite.
Il progetto “Il Ritorno della Lana 2010” rappresenterà un primo approccio al ricco e complesso mondo della lana e delle sue tradizioni, che continuerà nel 2011 con attività più articolate e la collaborazione del Cnr nazionale per un progetto di recupero della lana proveniente dalle greggi della Valsugana.
Programma
Venerdì 9 aprile 2010, ore 20:30, presso la Biblioteca Comunale di Strigno (TN)
La follia di vestire in plastica
Reading con Ferruccio Brugnaro, poeta operaio del Petrolchimico di Marghera. Introduce Antonio Raschi, direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Programma dei Laboratori
(tutti alle ore 20:00, presso la Sala Didattica dell’Antica Latteria Sociale di Tomaselli)
Il ritorno della lana
Venerdì 16 aprile
La filatura della lana, con Leonia Degiorgio
Venerdì 23 aprile
La colorazione naturale della lana vergine, con Michela Musitelli
Venerdì 30 aprile
Presentazione del feltro: la cardatura della lana, con Lucia D’amato
Venerdì 7 maggio
Feltratura della lana: esecuzione di un piccolo arazzo, con Lucia D’amato
Venerdì 14 maggio
Dalla feltratura al manufatto: esecuzione del bacchetto magico, con Lucia D’amato
Venerdì 21 e 28 maggio
Esecuzione a ferri: la calza di lana, con Rita Pichler e Adriana Tomaselli
Il laboratorio è limitato a venti partecipanti. Il materiale viene fornito dagli organizzatori. Il costo del laboratorio (sette serate) è fissato in 60,00 Euro.
Informazioni e iscrizioni:
Biblioteca comunale di Strigno (tel. 0461 762620; e-mail: strigno@biblio.infotn.it) entro mercoledì 14 aprile 2010
Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai – c/o Antica Latteria Sociale di Tomaselli (Strigno, TN) www.associazione-malghesilagorai.it
11 marzo 2010